[Recensione premio – contest Nelle botti piccole c’è il vino buono]
“Invece l’amore vero è un taglio sul vivo”: quant’è vera questa frase (!) da cui sapientemente riprendi il titolo… Se solo riuscissimo a tenere sempre aperta, desta, la ferita…
La storia mi ha colpito tantissimo sia per quanto la sento vera – in primis su di me e nella mia esperienza – sia per la scelta coraggiosa, sì perché oggi dire, scrivere, certe cose significa esporsi apertamente al giudizio del mondo ateo e anticattolico che ci circonda.
Mi è piaciuto molto come hai accostato – e alternato – la passione di Cristo ai ricordi, alle riflessioni, alla presa di consapevolezza della protagonista; è proprio evidente il cammino di conoscenza – di fede? – che percorre. È tutto molto realistico e drammaticamente vero: la ribellione, il senso di inadeguatezza che soffoca “allora vuol dire che non ce la puoi fare” e la presa di coscienza del proprio limite “non sono in grado di cambiare”, la domanda “Come mi salverò?” e la ricerca di salvezza e di bene – perché l’uomo non smetterà mai di cercarlo, è fatto per quel Bene – l’abbraccio e uno sguardo nuovo su di sé “E non ho più bisogno di essere brava, di sforzarmi, di fingere./Sono cattiva e lui mi ama così” – il perdono, che liberazione! – l’inizio della sequela “Ma se io sono stata perdonata, forse allora posso perdonare”. “Chiudo la Bibbia e so che da oggi tutto sarà diverso” perché io non sono capace, ma Lui può tutto, anche salvarmi dal mio niente, in ogni istante di ogni giorno. Inoltre dagli esempi che porta la ragazza si capisce bene come l’Amore – la Fede – non sia(no) un discorso che può essere spiegato e capito a tavolino, ma un’esperienza viva, vera.
Sarà un paragone azzardato – lo è di certo, anche perché la mia memoria vacilla – ma mi hai ricordato un po’ i Cori da la Rocca di T.S. Eliot :)
alla prossima
frav
ps. perdonami, so che la recensione è un po’ atipica… ma, dopotutto, lo è anche la storia ^^ |