Ili91 – No hope
In mezzo alla distruzione, al virus, al dolore e alla morte che avevano colpito il pianeta, c'era ancora spazio per qualcosa di buono, qualcosa che rendeva le loro vite, se non belle, sopportabili.
Perché erano l'uno per l'altro tutto quello che era loro rimasto.
Grammatica e stile
Sei stata molto precisa nella stesura di questa storia. Non ci sono errori, tranne una piccola svista che ti segnalo tanto per correttezza:
-Sono riuscito a crearmi un varco tra i gruppo che mi aveva circondato e mi sono rifugiato all'interno di un abitazione.→ gruppi/ un'abitazione
Il lessico è buono, abbastanza variegato, e la capacità di imprimere tensione ed emozione nel testo non ti manca.
Ho notato che hai gestito bene i diversi punti di vista: sei stata molto chiara, si capiva subito quando si passava da un POV a un altro. Brava!
Caratterizzazione
Ho trovato il tuo Cas leggermente più simile al Cas canonico rispetto alla sua versione del futuro. Ecco, il future!Cas mi sembra più libertino, smaliziato e sciroccato, passami il termine (xD) del nostro angioletto. Ma magari la relazione con Dean gli ha ridato un po' di stabilità e gli ha fatto rimettere la testa a posto ;-)
Mi è piaciuto che tu abbia insistito sul suo senso di impotenza ora che si ritrova umano e, quindi, privo delle capacità di proteggere appieno Dean. L'idea della sicurezza di Dean è un pensiero fisso, per lui, e come potrebbe essere altrimenti?
Con la scena finale in cui Cas non coglie la battuta di Dean hai guadagnato mille punti xD
Dean l'ho trovato sorprendentemente morbido; è stato bello vederlo abbracciare le sue emozioni e non reprimerle, una volta tanto. È molto IC che si senta oppresso dal peso della responsabilità, come se ogni cosa fosse sempre colpa sua.
Mi sono piaciuti anche questi Dean e Cas come coppia, finalmente insieme; non sdolcinati, sempre con la priorità della salvezza dell'altro al primo posto.
Originalità
Di storie ambientate nel 2014!verse ce ne sono molte, quindi si corre il rischio di raccontare qualcosa di banale; hai evitato il problema scegliendo, come missing moment, l'episodio di un attacco di infetti che non si conclude lì per lì. Quello che succede al tuo Jeremiah è abbastanza terrificante, perché il barlume di speranza iniziale viene distrutto nel modo più brutale. Ho apprezzato che tu abbia esplorato in questo senso il manifestarsi della malattia, visto che è una cosa che, in effetti, non vediamo nella serie. Senza contare che mi hai messo i brividi addosso, povero Jeremiah.
A proposito di lui, ho trovato abbastanza originale l'idea di dedicargli un suo spazio e un suo POV. Se da una parte ciò ha un po' sviato l'attenzione dai due personaggi principali, dall'altra l'ho trovato qualcosa di nuovo – e anche di abbastanza drammatico.
Gradimento personale
La tua storia non mi è dispiaciuta, la lettura è stata scorrevolissima e rapida.
Sempre a proposito di Jeremiah, la sua storia mi ha impressionato, ma, visto che comunque si tratta di un testo non lunghissimo e necessariamente non hai approfondito molto, ho pensato che non ci sarebbe stata male un'ulteriore parentesi su di lui – o meglio, su che cosa significasse per Dean ucciderlo a sangue freddo; o magari, su come veder separata la coppia di amanti avrebbe potuto turbare Dean e Cas. Insomma, non ci avrei visto male usare questo personaggio per esplorare ancora di più il rapporto tra Dean e Cas, per far immergere ancora di più il lettore nel loro dolore e nel loro sollievo, nel loro 'il mondo va a rotoli tutto intorno a noi ma siamo fortunati e io ho ancora te'.
La cosa più bella, comunque, è stata vedere Dean e Cas insieme, nel quotidiano, che si prendono cura l'uno dell'altro senza scene sdolcinate e anche senza nascondersi... in modo naturale, proprio come dovrebbe essere.
Una pacca sulla spalla per la penuria di recensioni. |