mi è piaciuta molto. di solito si focalizza l'attenzione sugli alchimisti che conosciamo bene, basque grand compreso. ma ora che hai ricostruito la scena di un'ennesimo omicidio di scar con un nuovo protagonista hai permesso di andare al di là dell'alchimista d'acciaio, di fuoco etc..
l'orologiaio lo descrivi come una persona che è stata profondamente segnata dalla guerra civile, tanto da domandarsi per cosa stesse combattendo. La sua mente è inquieta, non riesce a dare una spiegazione plausibile e quindi, sebbene fosse ricco e apparentemente sereno, in realtà non lo è. cerca un modo per riscattarsi e lo trova proprio nel momento in cui scar lo uccide. è come se scar apparisse come il fantasma del suo turbamento. la descrizione del paesaggio iniziale è ottima. complimenti!!!!!!!!!!!!

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