È stupenda... È stupenda Ste e io me ne sto qui con gli occhi lucidi con il mio bambino che piange vicino a me... *_____* L'ho letta tutta d'un fiato. È così intensa e profonda, in grado di trasmettere così tanto che ringrazio che non sia troppo lunga, altrimenti non sarebbe sostenibile poter sopportare emozioni di così grande portata... In ogni caso, grazie di cuore per ciò che mi hai fatto provare ❤ |
L'introspezione psicologica di Sherlock è davvero perfetta: lui, così fiducioso nelle sue capacità, sempre certo di poter dedurre ogni cosa, lui che non contempla l'errore, commette un errore di valutazione che finisce per avere conseguenze devastanti. Ho amato anche come hai saputo descrivere la sua totale incapacità di gestire il rimorso, un'emozione, una cosa del tutto aliena per lui, che si riflette nei gesti goffi (bellissimo il voler stringergli la mano e non riuscirci o il passeggiare nervoso dopo che John è stato colpito). E poi, con poche pennellate, hai saputo trasmettere l'essenza del rapporto tra Sherlock e John che - al di là dei nostri scleri e deliri johnlockiani - sono e restano soprattutto due amici, due persone diverse e complementari che hanno fatto bene l'uno all'animo dell'altro e viceversa. |
Non so come spiegarlo bene a parole, ma tu hai quella capacità di prendere il frammento di un sentimento o di una sensazione e di "spalmarlo" per l'intero testo in maniera uniforme, senza sbavature o interruzioni. |
Dopo ieri sera mi ero ripromessa di aspettare un pò prima di leggere altro angst, perché martorizzare il mio cuore così non fa bene. Ma sai cosa, te che scrivi una semi-johnlock è un'occasione troppo speciale per lasciarla correre così e quindi non mi è importato che fosse angst, ho voluto leggerla ed è assolutamente meravigliosa. Il tuo stile è impeccabile, perfetto e emozionante, oltre che molto profondo. Non c'è stato bisogno di raccontare nei minimi dettagli quello che è successo o cosa prova Sherlock, perché sei riuscita a farlo capire e sentire con poche parole. Questo è un grande dono e ti meriti già i complimenti solo per questa splendida qualità. Il capovolgimento dei ruoli finale, con questo Sherlock che a sua volta chiede un miracolo a John e che cerca di aprirgli il suo cuore rivelandogli quanto sia stato ed è tuttora importante per lui è stato un dolore atroce, credimi. Mi è venuto da piangere proprio come durante il monologo di John in Reichenbach ma stavolta con più sofferenza perché anche se la speranza è l'ultima a morire John potrebbe seriamente non farcela *nella sua mente ce la fa perché non può pensare altrimenti*. Altra cosa che mi ha strappato il cuore è il fatto che tutto accada appena dopo il ritorno di Sherlock, come il peggior scherzo del destino...tre anni lontano per salvarlo e appena torna succede questo. Eccheccaspiobeo. ç____ç |
Facciamo che questa è più una dichiarazione d'amore, che una semplice recensione. |
Ahia. Che dolore atroce. Ma anche: che bellezza devastante. Chi di noi non si è cimentato con John che viene ferito e muore, o resta danneggiato, come in questo caso (ma non importa, John è John, purché sia vivo!) ? Lo abbiamo fatto più o meno tutti, io addirittura due volte, ma tu... tu... maestra e signora della scrittura... Ah! Ti vorrei abbracciare e prendere a schiaffi contemporaneamente. |
È splendida tesoro. In non moltissime righe sei riuscita a rendere Sherlock e John, ed il dolore di Sherlock ed il suo rimorso. La tua storia e' un piccolo gioiello. Mi dispiace per la tua persona: un abbraccio. Efy |
E' una mazzata ma è anche bellissima. John è meraviglioso anche se è sdraiato su un letto e non dice niente, quando Sherlock lo ricorda mentre fa quella battuta scema sull'essere lui a terra è assolutamente lui, lui che protegge il suo migliore amico da tutto anche quando è a terra in una pozza di sangue. E Sherlock è meraviglioso e umano, e si permette di esserlo solo nel momento in cui tutto va in pezzi e ti viene voglia di abbracciarlo. |
Non è da me leggere cose del genere, perché di solito l'angst lo evito come la peste, più che mai in questo periodo che non è proprio esaltante a livello di umore XD Quindi non so quale meccanismo masochista mi abbia indotta ad aprirla, forse perché mi hai tratta in inganno dicendo in altra sede "non è eccessivamente angst" quindi l'ho aperta, e adesso solo una domanda affolla la mia mente: perché? XD Se questo non è pesantemente angst, non so davvero cosa lo sia XD Questo, secondo me, è l'angst peggiore che possa esistere sulla faccia della terra perché non è soltanto la perdita in sè, è soprattutto la perdita associata al rimpianto di non aver parlato quando c'era l'occasione, non essersi messi a nudo e aver confessato la verità quando ancora si aveva la possibilità di farlo.. Mi viene in mente una frase di Gre'y Anatomy: "Dobbiamo prenderci il tempo di dire alle persone che amiamo quanto le amiamo, quando ancora possiamo farlo.." ed è esattamente questo che rende questa storia così dolorosa da essere difficilmente tollerabile.. Non aver detto quando si poteva, e questo è un peso che resterà addosso per sempre. Mi hai uccisa, ma l'hai fatto con classe e stile e non posso che essere felice per questo. |
Devo fare altre due o tre recensioni, ma non potevo aspettare per fare questa. Probabilmente è perché io sapevo già per cosa l'hai scritta e in che stato d'animo (e con che dolore) ma l'ho sentita dentro, mille volte più di tante altre. Credo, con sincerità, che sia uno dei tuoi lavori migliori e mi hai fatto piangere perché mi sono rivista molto in tutto questo. In te. Ho la fortuna di leggerti, e di poter dire di conoscerti almeno un po', per cui come lettrice "interna" ho "sentito" tutto, cento volte più di come doveva essere. E' bellissima. Una perla rara, una di quelle che per quanto fa male, non vorresti mai finir di leggere. Sherlock mi ha strappato il cuore, e il finale è la degna conclusione di tutto. Spero in un risveglio, perché se lo meritano. |