Eccomi qua, cara Luby, scusandomi per l'indegno ritardo. Avevo letto la tua storia l'altra sera al volo, ma ho voluto rileggerla con calma e rifletterci un pò su prima di lasciarti una recensione, dati lo spessore e la delicatezza degli argomenti che affronti.
Immagino non sia stata una ff facile da scrivere e non già perchè, come hai anticipato, non succede niente (ma è poi vero? magari non succede niente all'esterno, ma nell'anima dei nostri amici, nel loro cuore, ne succederanno di tutti i colori!), quanto perchè lo studio dei personaggi è difficile, specialmente se vuoi renderlo non fine a se stesso, ma attraversato da un unico filo conduttore, che in questo caso è Don e ciò che lui - i suoi gesti, le sue parole e anche la sua sola presenza - ha lasciato come traccia di sè nelle vite di chi gli sta intorno e gli vuole bene. Almeno, io l'ho inteso in questo modo...
Il racconto, ho l'impressione, va a completare il percorso narrativo che avevi cominciato con le tue ultime long e idealmente potrebbe inserirsi nell'una o nell'altra (dato che qui non sappiamo ancora se lui si sveglierà o meno...) raccontandoci un momento che lì non era stato descritto o, meglio, era stato descritto solo nel suo finale in "Venti ore".
Quali possono essere i pensieri di un uomo al capezzale di un amico che lotta tra la vita e la morte? Danny fa una sorta di bilancio - io l'ho letto così - della sua vita, letta tra i poli opposti di ciò che lui sarebbe potuto diventare (uno sbandato come il fratello, un uomo troppo severo e anaffettivo come suo padre) e di ciò che è diventato (un poliziotto, un marito, un padre felice). In mezzo c'è Don e ciò che ha rappresentato nella sua vita (insieme anche a Mac, diciamo la verità!) ed è come se Danny, senza dirlo esplicitamente, riflettesse su come il suo amico sia stato importante per le scelte che ha fatto, per il modo in cui ha saputo dare una svolta alla sua vita.
E poi Lucy, sì, perchè nessuno come i figli ti rapporta insieme con l'idea della tua mortalità - perchè ci sarà un momento in cui loro ci saranno e tu no - e della tua immortalità, dato che rappresentano la continuazione di te, in qualche modo un'eredità vivente che se ne va in giro per il mondo e continuerà a farlo anche quando tu non ci sarai più.
Alla fine, posso immaginare che sia per questo che Danny desidera per il suo amico non il ritorno alla vita in quanto tale, ma anche quel passo avanti nella vita che per lui ha rappresentato avere una figlia.
Vabbè, interrompo il mio sproloquio facendoti i miei complimenti per quest'altro bel racconto, che seguirò con interesse.
Un bacione, a presto. (Recensione modificata il 22/02/2013 - 02:42 pm) |