Recensioni per
Nenti vitti,nenti sacciu.
di Berty_Poppins

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/08/08, ore 11:59
Cap. 1:

Ecco, io certe cose le apprezzo. Per sradicare il male, bisogna per prima cosa parlarne, chiamarlo col suo nome. La gente della nostra terra è sempre vissuta in condizioni di "cattività", sempre assoggettati da altre genti, sbucate da chissà dove. Il termine con cui la si chiama a volte mi fa ridere e angosciare al tempo stesso, la prostituta d'Italia. C'è chi viene e gode, per poi scappare quando il gioco si fa pericoloso. Alla fine penso che la colpa sia delle persone che la popolano, troppo impaurite per opporsi e contrastare il cancro che attanaglia le interiora della Sicilia dal tempo dell'unità d'Italia, possiamo dire.
Più che ambientato in chissà quale epoca, riportando le parole del commento di sotto, direi che dipende dalla zona, sia delle città grandi che dei paesini. La situazione sembra essersi stabilizzata, ma il cosiddetto cattivo aspetta soltanto il momento giusto per sbucar fuori. Chiamatemi pessimista. Spesso il pessimismo aiuta ad essere preparati.
Lettura interessante cara ^^

Nuovo recensore
04/04/08, ore 23:36
Cap. 1:

Scusami,non sono mai stata ne a Palermo ne in tutte le altre città della sicilia occidentale, e non so se è diverso da qui...Ma non ti sembra di aver esagerato un poco? La mafia c'è, e questo è un dato di fatto, ma quello che tu racconti mi sembra ambientato in chissà quale epoca!

semplicementeme
10/02/08, ore 19:26
Cap. 1:

Come al solito io arrivo in ritardo. Esordisco subito dicendoti che sono nata e vivo a Catania, almeno mettiamo subito le cose in chiaro. Il titolo della tua fic mi ha incuriosito e così sono andata a leggere, come mi aspettavo ho trovato un testo che parla di Mafia e la cosa mi ha sorpresa perchè da poco ho iniziato a leggere Cose di Cosa Nostra un libro che mi ha resa cosciente della vera realtà della Mafia. Potrei dirti che con la tua opera hai dato man forte a tutti gli ignoranti che credono che la Sicilia sia solo quello che hai scritto, ma non lo faccio. Io, personalmente, non mi curo di questa gente, mostrano un Q.I.pari a quello di uno scimpanzè. Quello che mi ha colpito è come hai descritto la mafia, ti sei rifatti a qualcosa di molto tempo fa ma che alla fine non è diverso dall'attualità. Non sai se ricordi i fatti di un paio di mesi fa a Catania, mi riferisco alle intimidazioni all'imprenditore Vecchio, ma non è questo il centro, tutti hanno visto ma nessuno ha parlato "Nenti visti e nenti sacciu", io te lo dico alla catenese. La mafia è una realtà che si vive tutti i giorni, è vero, non incontri per strada il mafioso, io personalmente non so neanche che aspetto ha un mafioso, ma forse oggi, il mafioso è il mio vicino di casa tanto si sono integrati. Alla televisione, per fortuna, non si sentono parlare più di delitti eccellenti di stampo mafioso e per questo si tende ad abbassare la guardia, ma è errato. Si deve stare sempre in guardia. Adesso sto andando fuori commento, mi capita ogni qualvolta la storia che commento mi prende. Ho capito il tuo intento, è stato un modo per "punzecchiare" il lettore a reagire ma forse hai calcato un pò troppo la mano, forse, hai rischiato di disegnare con tinte troppe scure la nostra isola che è ferita, è sanguinante, ma è pur sempre bellissima. Io credo di aver detto tutto quello che c'era da dire, mi spiace non poter ricevere una tua risposta ma spero che il mio messaggio ti sia arrivato. P.S. non mi fermo a commentare il tuo stile perchè in fic come questo la maniera in cui si scrive passa in secondo piano. A presto.

Recensore Junior
31/01/08, ore 17:10
Cap. 1:

Condivido il messaggio contro la mafia che vuoi inviare in questa storia, ma non condivido decisamente come hai descritto la Sicilia visto che c'è un'aria decisamente ed esageratamente troppo cupa. Rappresenta anzi una rappresentazione semplicistica di una realtà molto più complessa che ha anche delle luci come l'associazione "addio pizzo", come chi lotta continuamente, come chi opera onestamente senza essere colluso. Lo stile poi rende la lettura difficoltosa e poco fluida.

Recensore Master
31/01/08, ore 16:55
Cap. 1:

Bah, francamente... mi pare che non parli di una Sicilia attuale. O meglio, realtà del genere ci sono, ma non solo lì, un po' in tutta Italia.
In Sicilia io ci sono stata e non ho mica visto tutto questo squallore che descrivi.
Per carità, scritta bene, ha un messaggio, ma è troppo riduttivo: non solo la Sicilia ha problemi, e soprattutto la Sicilia non è solo questo.

Recensore Veterano
31/01/08, ore 13:54
Cap. 1:

Questa storia mi mette addosso solo rabbia per il modo in cui l'argomento viene trattato e per come viene presentata quella che dovrebbe essere la Sicilia. A occhio, direi che è stata scritta da una persona che quaggiù non c'è mai stata... e se c'è stata, allora non è stata capace di rendere l'argomento come si deve.
E' facile dire che la mafia è brutta e cattiva e questa facilità si legge in pieno in questa storia. A parte le scelte stilistiche (con le parentesi quadre che spaccano il discorso qua e là) che non condivido, tutto è trattato con patetismo (nell'accezione del voler scatenare una qualche reazione nel lettore). Per scatenare delle reazioni su argomenti delicati, non basta mettere su un piatto quattro righe con una situazione forzatissima e banalmente negativa.
Mi spiace per le parole dure, ma mi ha davvero suscitato tanta *rabbia* questa storia. E non in senso positivo.
E, a titolo informativo: a Palermo nessuno sente la mafia nell'aria mentre cammina.

Recensore Master
26/01/08, ore 15:25
Cap. 1:

Bambini e adulti. Gioco, finzione; realtà, cruda realtà... è solo il tempo, non la sostanza, che li divide. Finché la nuova generazione non si ribellerà davvero: speriamo. Ricordo le vacanze della mia adolescenza, in Sicilia, io cresciuta in una città libera: quando i miei cuginetti, più piccoli di me, mi imploravano di non parlare ad alta voce per strada. "Perché?" "Perché se no qualcuno pensa che parli di lui". Io, alle soglie della scuola superiore, spontanea e ingenua; loro, a otto anni, che avevano già imparato le regole di una società distorta. Grazie di aver affrontato un argomento così delicato con rara poesia e sincerità.

Recensore Master
26/09/07, ore 21:58
Cap. 1:

Ho letto la tua storia, me ne sono innamorato, ed ora non riesco ad esprimere su carta le sensazioni che mi hai fatto provare con questo pezzo della tua anima. Potrei dirti che sei stata bravissima o ancora potrei complimentarmi per la correttezza stilistica, ma nessuna delle mie parole esprimerebbe appieno il mio stato d’animo, in questo momento.
La fiction è scritta dal punto di vista di una donna, di una di quelle tante donne che sono costrette a pulire le macchie dei mariti, in silenzio. Perché nessuno parla, nessuno vede, nessuno sente niente in quella città. Eppure loro [sette lettere] ci sono, lei [cinque lettere] comanda.
La criminalità organizzata è una di quelle cose più subdole e meschine che possano esserci al mondo. Soprattutto perché una volta instaurata un’egemonia del genere in una città, in un paese, in una regione, nazione o Stato che sia, tutto tace, nessuno parla perché ha timore. L’omertà fa schifo, noi facciamo tutti schifo, lo Stato italiano fa schifo perché ha paura, perché con il suo silenzio dà carta bianca a gente del genere. La mafia intera fa schifo.
Molto bella è anche l’immagine dei bambini che giocano con le pistole e si ammazzano tra di loro. Perché è questo il futuro che la società di oggi offre a bambini che purtroppo sono stati più sfortunati di altri. Uccidi o muori ucciso.
Mi sono innamorato della tua fanfiction, perché è dolce, bellissima. Sensibilizza al massimo il problema della criminalità organizzata e mostra sotto una visuale molto triste (e VERA) al lettore come la gente vive in un contesto del genere.
Brava, sei stata veramente brava. Non posso non farti i miei complimenti anche per lo stile e per la corretta grammatica.
Sei un genio, punto. *_* Non ho nient’altro da dire.

PS: Ti volevo solo far notare che talvolta non hai lasciato nessun spazio tra i segni di interpunzione e la parola che segue, il che crea un effetto visivo abbastanza fastidioso. Ma, a parte questo, è tutto a posto.

Recensore Junior
26/09/07, ore 15:52
Cap. 1:

Quest'estate passata in sicilia mi ha aperto gli occhi su un mondo sconosciuto. Della mafia ne sentiamo parlare tutti, ma vi giuro che vederla, sentirla nell'aria mentre cammini tra i sontuosi palazzi diroccati di Palermo è un'altra cosa. E adesso rileggere questa fic mi ha rimesso davanti agli occhi una realtà che tornata nella mia cara Roma rischiavo di dimenticare. Sei stata bravissima nel descrivere l'atmosfera e far trapelare il senso di rassegnato disagio (il mio pezzo preferito è la rottura della scopa) e coraggiosa a scegliere questo argomento per una fic. Ancora conplimenti!

Recensore Junior
17/09/07, ore 21:31
Cap. 1:

Le parole giuste (non troppe, come di solito faccio io...) al momento giusto. Secca e dura come uno sparo, ma davvero bella, quasi una poesia. Complimenti.

Recensore Junior
17/09/07, ore 19:49
Cap. 1:

Il tuo racconto mi ha totalmente raso al suolo. Dico sul serio. Hai usato le parole che per tanto tempo io ho cercato, per definire tutto questo. E'...terribile, in questo momento sono così spiazzata che riesco a dire soltanto questo. Lo rileggerò e faro una recensione sensata >.< Complimenti e grazie di questa piccola perla.

Recensore Master
17/09/07, ore 18:41
Cap. 1:

Mi ha molto colpito questo racconto. E' duro, ma purtroppo vero, ha quasi una scansione poetica, molto bello.