Bella, proprio bella!
Da un lato è un argomento che non era stato toccato prima, ma dall'altro, una volta che l'hai letta pensi "accidenti, era ovvio, perché non mi è mai venuto in mente?".
E l'hai trattato proprio bene, hai reso la potenza della desolazione ma anche di quella speranza. Le descrizioni mi piacciono: non sono delle perizie estetiche alla Pascoli, ma lasciano trasparire l'atmosfera. Non hai bisogno di righe e righe per trasportare il lettore nell'ambiente che hai descritto. Sarà che conoscevo già l'ambiente di cui parlavi, però credimi, dalle tue parole traspare tutto. Riesci a figurarti un posto che un tempo fu un luogo sicuro e ora è ridotto in cenere, appunto. Con semplicità riesci a far balenare nella mente di chi legge le immagini delle macerie, di ciò che è intatto quasi per miracolo, la cenere che ricopre tutto. E poi, quel barlume di speranza.
Anche il tuo modo di scrivere è efficace: sentenze brevi che si succedono asciutte. Delle "frustate immaginative" per chi legge, se mi passi la metafora.
Ottimo! |