Cara Violetta
A dire il vero volevo lasciarti la recensione ieri sera, ma ahimè, il mio pc è così lento che alla fine mi sono addormentata aspettando che si decidesse...
Ma veniamo alla recensione che è la cosa più importante perchè la tua storia è splendida! :)
Mi piace molto la piccola intro che riguarda i gelsomini; ho sempre adorato le leggende e a parer mio, questa introduzione conferisce un alone di mistero a tutta la fanfiction e assume allo stesso tempo il ruolo di filo conduttore di tutta la storia.
Mi ha molto incuriosito anche come ,progressivamente, presenti i vari significati a seconda del colore dei gelsomini; questo conferisce un tocco in più alla storia!
La prima parte in cui vengono spiegate le origini di Matsuri la trovo molto interessante (compresa la parte in cui si parla anche dei nonni). Una cosa che ho molto gradito è stato il fatto che hai reso il nonno di Matsu il Daimyo del paese dei fiori; non so se la stessa Matsu ne è a conoscenza o meno, ma in questo modo ha un status sociale abbastanza elevato, adatto anche per stare insieme al kazekage (anche se io faccio parte del filone "due cuori e una capanna" e credo anche Gaara ahaha). Nessuno così può dire "è solo una genin/chuunin/ecc non adatta al kazekage blabla!" .
Anche la storia della coppia l'ho molto gradita, e trovo interessante la situazione della famiglia, divisa tra suna e tsuki: Non solo sono due posti completamente diversi, ma anche i sentimenti che la legano ai due posti sono completamente opposti (Matsu infatti non gradisce molto Tsuki, anche per la lontanaza del papà e ,giustamente, l'infelicità della mamma).
Vorrei soffermarmi su una parte che ho trovato geniale: "[...] quindi si limitava a far tremare piano le piccole e rosee labbra e ciucciava il ciuccio più velocemente del solito, facendo diventare le sue candide guance rosse e gonfie, così come i suoi occhioni".
Ovviamente quella che sto per scrivere è solo una mia personale opinione, se non ci azzecco hai il permesso di ridere di me fino a quando muoio ahaha.
Secondo me hai descritto in modo molto accurato lo stato d'animo tumultuoso e infelice della povera Matsuri. Il tremore delle labbra, a parer mio, indica nervosismo, quasi angoscia; accellerando i movimenti delle labbra, anche il colore sulle guance aumenta , indicando che effettivamente per la tensione accellerava il movimento molto più del necessario. Il fatto che paragoni anche il colore delle guance e il loro gonfiore agli occhi della bambina (rossi e gonfi quindi) indica che è prossima al pianto ma che forse si trattiene poichè messa in suggezione dal nonno e dal suo essere così severo.
In pochè righe sei riuscita , a parer mio, a spiegare molto bene i sentimenti della bambina avvalendoti soltanto del linguaggio del corpo (in questo caso del corpo di Matsu). Tu diventerai una psicologa davvero in gamba,parola mia.
Continuando con il resto della storia, si va avanti con il gelsomino giallo, simbolo della felicità; inutile dire che anche in questo caso l'intro di questa parte della storia è ben scelto, poichè Matsu adora Suna: I genitori sono insieme e giustamente anche lei è felice insieme a loro. Si sa che i sentimenti dei genitori influiscono anche sui sentimenti dei figli, e in questa parte hai reso questo concetto davvero bene.
Metti anche in chiaro come Matsuri, nonostante sia introversa, gradisce la presenza degli altri bambini, fino a trovarne uno forse ancora più introverso di lei ;) Questo 'flashback' è stato dolcissimo ( << Tao, 'azie >> mi ha fatto sciogliere; il linguaggio è infantile, tipico dei bambini piccoli, ma dolcissimo allo stesso tempo-lo so, sono ripetitiva).
Lo scambio dei doni poi è stato fantastico; hai scelto due oggetti che entrambi, nella loro infanzia, tenevano ben stretti: teddy e il foulard giallo. Il regalo che si sono fatti a vicenda l'hanno tenuto anche dopo, e diventano il simbolo del loro legame. Il foulard che Matsuri ha tenuto fino a quando divenuta allieva dell'accademia (che poi ha sostituito con il coprifronte di suna- anche questo regalo dello stesso Gaara poichè suo Maestro? ), e teddy, unico compagno del piccolo Gaara. Complimenti, davvero.
L'ultima parte è la ciliegina sulla torta ( o come dicevano i nostri antenati, "dulcis in fundo").
Hai percorso tutte le fasi della loro storia, avvalendoti della leggenda dei gelsomini e dei loro vari significati in base al colore; per ogni fase della vita di Matsuri hai scelto il gelsomino dal colore più adatto per rappresentarlo, e ci sei riuscita in pieno. E alla fine, Matsuri stessa viene paragonata al delicato fiore, da cui deriva anche il suo nome. Il ricambio al saluto poi, anche se anni dopo... posso solo scrivere "awwwwwww!!".
Complimenti, continua così!! La storia è meravigliosa come sempre!
L'ho già detto che è sempre un piacere leggerti? No? Ora lo sai! :)
A presto, kisses! :) |