Come posso scriverti qualcosa di sensato quando sono ancora qui coi lucciconi e con il più grande vuoto di parole che abbia mai potuto sperimentare?
Eppure devo, perché non avrei mai sperato che tu scrivessi qualcosa sul prompt che ti ho suggerito.
E non qualcosa, ma QUESTA cosa.
E' per questo che ho lasciato passare un casino di tempo, anche troppo. E non è che la situazione sia migliorata.
Anzi... XD
Io ci provo, ma non garantisco che ciò che ti scriverò sia sensato.
Prima di tutto adoro la tua Donna. Adoro il fatto che, nonostante la sua situazione gridi angst a tutta voce, l'hai resa invece una persona soddisfatta nonostante ombre e ricordi che sembrano sogni ma hanno il sapore di qualcos’altro. Qualcosa di fondamentale, importante. Vitale.
Ha avuto una bella vita questa tua Donna. piena e feconda, e un marito che ha amato. Non rimpiange nulla, sebbene abbia questa malinconia, questo sapore di cose irrisolte proprio sulla punta della sua linguaccia tagliente. Ed è maledettamente consolante.
E' consolate che abbia dato voce alle sue ombre senza esserne spaventata, nonostante il dolore.
E’ consolante che affronti la sua vecchiaia e le stranezze di una vita col piglio energico che le è naturale.
Ed è incredibilmente consolate la comparsa del Tardis nel bel mezzo del suo salotto.
E quella scena pare sospesa. Un sospiro.
Il momento perfetto in cui tutto torna al suo posto.
Ed adoro quell’alternarsi delle ombre sul pavimento, quando finalmente Donna comprende.
E mi piace che Donna non ne esca turbata più di tanto, che rimanga comunque lei fino alla fine.
E quell’abbraccio! Hai ragione da vendere, ci voleva proprio Eleven per dare la giusta forza e per rendere questa storia così consolante.
Ma come faccio a dire quanto mi è piaciuta, quanto tu abbia azzeccato esattamente quello di cui avevo bisogno, quanto Donna ne esca alla grande?
Non posso. Ultimamente le parole mi escono a fatica.
Non ho testa per scrivere anche se il bisogno non mi passa mai.
Sono stracontenta che tu invece continui a farlo.
Grazie.
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