Terza Recensione Premio per il Contest "Ad ogni citazione una storia"
Rieccomi, Ginevra! Questa volta la scelta è ricaduta su due personaggi che, strano ma vero, mi sono completamente indifferenti, anzi, Cho non mi è mai piaciuta, ma ho scritto di lei e ho comunque un'idea di lei, così come di Cedric e quindi mi sono avventurata con piacere in questa tua flash.
Il tema è sicuramente poco originale, il dolore di Cho alla morte di Cedric è, purtroppo, tema comune a molte storie, ad ogni modo, ciò che mi fa apprezzare la tua storia è il modo in cui hai trattato questo dolore, la metafora che accompagna la storia, quella del fiore tenuto da Cho, è veramente meravigliosa.
Questo fiore bello, puro, che poi viene straziato dalla pioggia, che ne strappa via i petali e lo sporca di terriccio può essere metafora sia di Cho, bella e pura nei suoi sedici anni, ma sporcata da un dolore troppo grande e ingiusto, ma può essere anche metafora di Cedric, caratterizzato dalla purezza d'animo, forte e bello perché giovane e strappato via alla vita così come il fiore rischia di volare via alle raffiche di vento provocate dalla tempesta o, perché no, rischia d'essere cacciato via proprio dalla pioggia.
È veramente notevole l'impostazione della storia, il modo in cui hai trattato il tema.
Il dolore di Cho è esternato in tutta la sua gravità, in tutto il suo rifiuto. E il destino di Cedric è lì, che come un fantasma infesta gli animi di chiunque si avvicini a quella lapide.
Una storia che, a mio avviso, fa riflettere, perché con un'elegante crudezza propone al lettore una delle ingiustizie più grandi che al mondo possano esistere, ossia le morti innocenti.
Complimenti ancora una volta, Ginevra, e alla prossima!
Rosmary |