Mi sono davvero innamorata di questa fic! *____*
Ho adorato l'iniziale inno alla natura, che il mare rappresenta così bene, e alla sua preservazione dall'inquinamento e dall' azione distruttitrice dell'uomo; trovo che tali pensieri si adattino davvero molto a Hinata, ottima osservatrice, sempre capace di guardare le cose da un punto di vista che gli altri non prendono neppure in considerazione. Ho trovato, invece, davvero insolito il paragone del mare con Naruto, forse perché a me il mare è sempre sembrato qualcosa di tranquillo e non ho mai pensato di associarlo a lui, ma l'immagine che ne fuoriesce è bellissima e particolare, perché non si parla della solita similitudine "occhi color del cielo/mare". La comparazione scorre naturale, tanto che mi aspettavo di veder spuntare Naruto "fisicamente" da un momento all'altro sulla scena, poi, però, i due termini si distaccano e la situazione di Hinata si fa vividamente dolorosa, perfettamente tratteggiata nei suoi pensieri scarni e sofferenti. Anche la conclusione mi ha molto stupita, perché non immaginavo che Hinata prendesse una tale decisione, ma che continuasse a combattere come fa di solito: per via di questo comportamento l'ho trovata leggeremente out of character alla fine, a differenza del resto della fic, in cui l'introspezione è stata precisa e veritiera, però è funzionale alla vicenda, quindi più che giustificato e apprezzabile. Carica davvero la figura di Hinata di un alone drammatico ancora più affascinante e particolare. :)
Leggere questa fic mi ha davvero catturata, perché nulla è andato come mi sarei aspettata, e ciò ha reso davvero molto interessante l'intera vicenda. L'introspezione, poi, era perfetta. Ti faccio davvero i miei più sentiti complimenti! ^^ |
