5ª classificata: fabi300108 con: "Quando si ama non ci sono mezze misure" a pari merito con Giuly V
Vincitrice del premio fontana, per la storia che mi ha più commossa!
Grammatica: 8.5/10
Stile e Lessico: 9/10
Originalità: 8/10
Gradimento personale: 5/5
Caratterizzazione personaggio: 10/10
Totale: 40.5/45
Grammatica:
Ci sono alcuni errori, non gravissimi, ma che senz'altro hanno fatto perdere punti a una storia che altrimenti avrebbe di per sè un grande potenziale! Un vero peccato: una ri lettura più accurata avrebbe evitato questi errori.
"...Non posso fare a meno di guardarti, sei perfetto, hai in te gli occhi e la calma di tuo padre e la mia abilità nel trasformarmi.." Dopo 'perfetto' ci vuole un punto fisso che sleghi le due frasi, così come sono scritte perdono di senso.
"... ma lui invece con i bottoni che disertano dalle giacche tristi e i pantaloni anonimi e consunti è la quintessenza della trascuratezza, e non gli e ne importa. ..." Se metti 'ma' poi non è necessario 'invece' è come mettere una doppia avversativa e non è corretto. Lascia solo 'invece'. Inoltre 'gli e ne' non esiste, al massimo è 'gliene'. La frase finale è così: "...lui invece, con i bottoni che disertano dalle giacche tristi e i pantaloni anonimi e consunti è la quintessenza della trascuratezza, e non gliene importa..."
"...ma la vista di quella sottile fede l’oro sul mio dito e sul suo è capace di farmi andare in visibilio, finalmente sua!..." Dopo 'visibilio' la virgola non rende bene l'esclamazione successiva; i due punti enfatizzano meglio l'esclamazione rendendola più coinvolgente.
"...Non aveva paura di morire in una missione quasi suicida, aveva paura per te, per il nostro piccolo, aveva paura che anche tu potessi avere la sua maledizione..." Dopo 'suicida' comincia una subordinata avversativa quindi ci va un 'ma' che introduca la subordinata.
"...Ma se, non tornerò, lascio questa lettera sulla scrivania del tuo papà..." La virgola va subito dopo il 'ma'
"...Sperando che non dovrai leggere mai questa sciocca lettera, ti do un bacino bimbo mio, e sappi che ti amiamo tanto..." Il verbo non funziona bene nella frase, leggendola ti renderai conto che incespichi un po' quando arrivi al verbo; una verbo diverso funzionerebbe meglio, per esempio così: "...Sperando che tu non debba mai leggere questa sciocca lettera, ti do un bacino bimbo mio, e sappi che ti amiamo tanto..." Inoltre 'do' va con l'accento in quanto verbo dare.
Stile e Lessico:
Scegliendo di scrivere una lettera, hai di conseguenza scelto un tono molto colloquiale che si addice alla lettera; inoltre trovo tu abbia saputo rendere bene Tonks usando un lessico e un stile che secondo me rispecchia molto la positività di Tonks.
Ci sono senz'altro parole un pó "sempliciotte", se mi passi il termine, ma non me la sento di penalizzarti troppo: essendo una lettera a un figlio non era necessario uno stile alto e ricercato.
Originalità:
In questo caso devo un pó penalizzarti, perché la morte di Tonks è molto utilizzata.
Anche se terrò conto del modo in cui tu l'hai presentata, sotto forma di lettera accompagnata da pezzetti sul "dopo morte".
Questo comunque non toglie che la tua sia una delle più belle storie che io abbia letto sul personaggio.
Gradimento personale:
Tonks è un personaggio che mi è sempre piaciuto; fin dalla sua prima apparizione mi ha colpito il suo aspetto stravagante ed è stata per me una ventata di aria fresca il suo carattere positivo in mezzo alle tinte scure che "l'ordine della fenice" cominciava ad assumere. Quando lessi le parole sfuggenti che la Rowling riservò alla sua morte mi montò addosso un magone misto a rabbia che non riesco a descriverti! La tua storia mi è piaciuta molto, perché rende in maniera verosimile il carattere di Tonks sempre allegro e positivo nonostante tutto.
Caratterizzazione personaggio:
Nulla da dire: è senz'altro Tonks con tutto il suo amore per Remus e il suo carattere solare e positivo nel credere che questa lettera sarà solo coriandoli.
Brava!
(Recensione modificata il 13/08/2013 - 03:41 pm) |
