Allora, da dove cominciare?
Innanzitutto concordo con quanto ti ha già scritto kiba91 riguardo la tua nota.
Ovvero, non ritengo affatto che in questo fandom il fluff sia sopravvalutato rispetto al malinconico. Anzi, per quel che ho potuto constatare, qui il malinconico va per la maggiore e le storie più apprezzate sono proprio quelle di questo genere, sia dal punto di vista delle recensioni e dei preferiti, sia da quello delle storie inserite tra le scelte della sezione.
Io stessa ho pubblicato diverse storie angst e hanno ricevuto lo stesso tipo di apprezzamento di quelle di altro genere.
Detto questo, passiamo alla storia in sé.
Io non andrò a criticare il tuo stile, né in bene né in male, perché questo a mio parere è un aspetto delle storie del tutto opinabile. Per esempio, ci sono tante persone che apprezzano i romanzi di Grazia Deledda, premio Nobel alla letteratura, mentre io non sono mai riuscita ad andare oltre le prime pagine.
Piuttosto, vorrei farti notare alcuni palesi errori indipendenti dalle scelte stilistiche.
Il suo corpo era pallidissimo, bianco come il candore di un fiocco di neve illuminato da un lume di candela che gli si avvicina piano senza sapere che lo costringerà a sciogliersi,
L'intero periodo in cui si inserisce questa frase è troppo lungo. Non dico che andrebbe tagliato, ma di sicuro manca qualche virgola che lo renderebbe più scorrevole e meno ridondante.
Idem per il periodo: Il suo sguardo verde-azzurro-grigio-blu-smeraldo-chiaro-zaffiro era solo un'ombra scura, una virgola in una frase che necessita di una pausa per far riposare la voce stanca di un lettore che sta leggendo dall'inizio della creazione del mondo.
Inoltre, come ti è già stato fatto notare, la descrizione dello sguardo di Sherlock non va proprio. È assurda e francamente sconfina un po' nel ridicolo. Quando l'ho letta mi sono chiesta seriamente se non mi fosse sfuggito l'avvertimento "demenziale", perché frasi simili vengono usate spesso nelle storie comiche quando si vuole parodiare il classico cliché della Mary Sue.
"Il suo sguardo dal colore indefinito", come suggeriva kiba91, oppure "Il suo sguardo cangiante", avrebbero funzionato meglio.
non argunziata da quelle piaghe di scienza che gli frullavano.
Qua manca un "in testa" alla fine, perché altrimenti non ha proprio senso l'intera frase.
Poi la parola "argunziata" non esiste. Forse intendevi "arguziata", senza la "n", ma anche in questo caso, per quanto se ne intuisca l'origine dalla parola "arguzia", non ho trovato alcun riscontro della sua esistenza.
Stesso discorso per le parole "pensierezze", "scioglievolezza" (quest'ultima è una barbarità inventata di sana pianta dai pubblicitari della Lindt), "crescentemente" e "carnea".
Il pomo d'Adamo, quasi sempre poco accennato, saliva e scendeva con costanza, rivelandomi il ritmo del suo respiro e della sua salivazione.
È impossibile intuire il ritmo del respiro osservando l'ipotetico movimento del pomo d'Adamo: è un organo che si muove solo durante la deglutizione.
"Non ho detto questo." puntualizzò, con la voce baritonale e profonda soffocata da qualche parte alle mie spalle.
"Baritonale" e "profonda" sono sinonimi, quindi metterli nella stessa descrizione è un'inutile ripetizione.
E poi, se sono abbracciati, non ha senso dire che la voce di Sherlock proviene da qualche parte parte alle spalle di John. Forse volevi scrivere "sulle" spalle, visto che in quella posizione effettivamente il volto di Sherlock sarà stato circa in quella zona.
Il letto non fece neanche un rumore quando mi alzai per dirigermi, a tentoni nel buio più assoluto, verso lo stereo.
Ho letto e riletto per cercare di capire se non mi fosse sfuggito qualcosa: ma non erano in soggiorno? Tutta la scena non era partita da John che osservava Sherlock rannicchiato sul divano? Quand'è che si sono spostati in una delle camere da letto?
A proposito di buio, nella narrazione insisti più volte sul fatto che, dopo aver spento la luce, nella stanza c'è buio completo, tanto che John deve muoversi a tentoni per ritrovare Sherlock nel letto. Però poi si leggono frasi come queste, che contraddicono totalmente l'assunto iniziale:
Poi mi sollevai giusto quel poco per prendere il tubetto dal comodino. (come fa John a vederlo e a prenderlo al primo colpo, se prima quasi non riusciva a baciare Sherlock nonostante lo avesse tra le braccia?)
Non feci altro che guardarlo negli occhi.
Quando lo vidi sbattere le palpebre, diedi una gentile spinta iniziale.
e le sue labbra erano incredibilmente stirate in un sorriso.
"Continua John," disse, inclinando la testa di lato con un’arrendevolezza sorprendente.
sollevamento della temperatura
Qui la parola "sollevamento" è sbagliata, anche se è un sinonimo delle parole che sarebbero adatte nella frase, ovvero "innalzamento" o "aumento".
Presi tra le labbra il suo lobo, senza morderlo, godendo nel passare la lingua sopra il suo contorno e stuzzicando la cartilagine.
Il lobo dell'orecchio non è fatto di cartilagine ma di tessuto adiposo.
Erano labbra che sapevano di menta, la sua forte fragranza di dentifricio, anice, il colluttorio, e ancora fumo e il sale di qualche snack che evidentemente aveva consumato al posto di usufruire di un pasto completo che ahimé gli sarebbe stato di certo più salutare.
È comprensibile che John possa sentire l'aroma del fumo, perché magari Sherlock ha fumato dopo essersi lavato i denti, ma risulta assurdo che possa sentire ancora il sapore del cibo che ha mangiato, dato che la menta, il dentifricio, l'anice e il collutorio indicano che si sia lavato i denti da poco (e anche molto bene!).
Inoltre "ahimè" va con l'accento grave e "collutorio" va con un una sola "t". Ma per evitare questi piccoli errori ti basterebbe abilitare la funzione di controllo ortografico del tuo programma di scrittura.
la schiena ben delineata e eccezionalmente flessibile
Al di là del fatto che "eccezionalmente flessibile" in relazione alla schiena fa pensare automaticamente ad un gatto o un furetto, non mi pare che Sherlock abbia mai manifestato di essere così flessibile.
Inoltre nella "e" sarebbe andata la "d" eufonica.
Di cosa profumino esattamente i capelli di Sherlock?
Perché prima scrivi: "Non lo penso" risposi, aspirando forte la sua fragranza di té Principe del Galles e...Amarillo, forse? — che spirava dai suoi capelli verso le mie narici e i mei condotti nasali,
E poi qualche paragrafo dopo: finendo con il naso immerso nei suoi capelli che profumavano di shampoo alla mandorla.
"C’est quelque chose...mon dieu..." lo sentii mormorare distintamente, destabilizzato, mentre tornavo a seppellire il mio naso tra le pieghe bollenti e morbide del suo collo per assaporarlo come un’ape si getta su un fiore
I casi sono due: o nel collo di Sherlock fai seppellire la bocca o la lingua di John, oppure "assaporarlo" è da cambiare con "annusarlo", perché è biologicamente impossibile che un naso assapori qualcosa.
"Sul comodino", gracchiò la sua voce, tornando prepotentemente alla lingua natia, non per questo perdendo la dolcezza e la scioglievolezza nella pronuncia
Che una voce gracchiante possa essere allo stesso tempo dolce e sciolta, è semplicemente una contraddizione.
"Calmati, se non rilassi i muscoli farà più male." gli sussurrai, posando un bacio sul capezzolo, che nient’altro che un oasi ambrata su un deserto di sabbia bianca come la luna in una notte di piena, come se fosse la mia ancora di salvezza: "Calma..."
Questo periodo è qualcosa di incomprensibile, e per vari motivi.
Manca il verbo "era" tra "che" e "nient'altro". All'articolo "un" ci vuole l'apostrofo. Serve una virgola tra "sabbia" e "bianca", per lo stesso discorso sui periodi troppo lunghi che ti ho fatto prima. Scrivere "su un deserto" non va bene, piuttosto "in un deserto".
Infine, capisco che non volessi ripetere la parola "luna", ma messa così sembra che stai parlando non di una notte di luna piena ma della piena di un fiume; una soluzione poteva essere scrivere "plenilunio".
L'ipotetica frase corretta potrebbe essere qualcosa del tipo: "Calmati, se non rilassi i muscoli farà più male." gli sussurrai, posando un bacio sul capezzolo, che era nient’altro che un'oasi ambrata in un deserto di sabbia, bianca come la luna in una notte di plenilunio, come se fosse la mia ancora di salvezza: "Calma..."
Mi rincresce dire che i miei sforzi non andarono affatto a buon fine.
È una frase davvero terribile. Il verbo "rincrescere" non dovrebbe uscire dalle formule che fanno parte della burocrazia.
mentre le sue mani si tenevano ferme alle mie spalle, tracciando equazioni inesistenti attorno ai nei che mi costellavano il corpo
Prima scrivi che le mani si tenevano ferme e un attimo dopo che tracciavano equazioni: una contraddizione nel giro di poche parole.
Alcune considerazioni anatomiche, da parte di una persona che comunque è ignorante e oltretutto non ha mai fatto sesso anale, per cui ritengo io stessa che siano opinioni del tutto confutabili, ma non per questo mi sembra meno opportuno esprimerle.
Spinsi fino in fondo il dito, al massimo che la mia mano poteva permettere, e lo sentii trattenere un singulto di dolore quando arrivai al limite del possibile.
Non vedo per quale motivo, dopo aver già infilato un paio di falangi e aver rilassato i musoli dell'ano con dei movimenti, infilare tutto il dito dovrebbe causare dolore. Sempre che John non si muova in modo rude (ma ne dubito fortemente e comunque tu non ne fai alcun cenno) o che le sue falangi siano progressivamente sempre più grosse (il che risulterebbe grottesco e in ogni caso nemmeno di questo fai alcun cenno).
cercai con il dito la parte finale del condotto, morbida, bagnata e quasi liquida, accarezzandola piano per fargli provare piacere.
Qua non si capisce se ti sei ingarbugliata nel descrivere ciò che fa John o se non ne sai molto di anatomia. Immagino che quello che stai cercando discrivere sia che John cerca la prostata di Sherlocke e la stimola, ma è difficilmente intuibile. L'unica parte finale del condotto rettale è lo sfintere, ma poco prima hai scritto che John si è spinto fino in fondo con il dito, quindi quello che dovrebbe trovare al tatto sono semplicemente la pareti del retto, oltre le quali prosegue il colon, insomma nessuna "parte finale". A meno che John non abbia ritratto il dito e gli stia accarezzando lo sfintere, ma dubito che lo quest'ultimo possa risultare come una parte "morbida, bagnata e quasi liquida" (e in realtà dubito che sia così anche la prostata). Insomma, anche questa frase sarebbe da rivedere.
Ed infine, mi dissi mestamente che oltre davvero non si poteva rimandare.
Questa frase non ha senso.
Non si capisce perché John debba essere mesto all'idea che Sherlock sia finalmente pronto per avere un rapporto. Dovrebbe essere eccitato, felice, agitato e un milione di altre cose, ma mesto proprio no.
E poi quel "davvero non si poteva rimandare" è veramente brutto, sopratutto unito a quel "mestamente". Non c'è alcuna legge che obbliga John e Sherlock a fare sesso in quel momento o mai più, nessuno li sta costringendo, quindi il sottinteso di questa frase è proprio orribile.
misi a contatto il mio pene con il suo sedere
Non posso fare altro che concordare ancora una volta con quanto ha scritto da kiba91.
La frase nel suo insieme è terribile, ma sopratutto la parola "sedere" cozza tantissimo con la più tecnica "pene" e in generale non ci sta proprio nel contesto aulico e romantico che hai costruito.
"John..." sussurrò di nuovo, chiudendo gli occhi sotto le mie dita.
Spero davvero di aver capito male, perché così com'è scritta sembra che John stia chiudendo gli occhi di Sherlock con le dita, il che rimanda inevitabilmente al gesto di chiudere gli occhi alle persone appena decedute.
la mente completamente persa tra nebbie di rose colorate e profumi di viole
Questa frase è criptica. Non ha alcun contesto, né nel periodo in cui è inserita né nella narrazione generale. Non si capisce proprio da dove salti fuori e perché stia lì, infatti stona moltissimo nella lettura.
Eppure sentivo le sue lacrime scorrere sulle sue guance, bagnando anche le mie, inumidendo l’intreccio delle nostre labbra unite con scie di sale amaro eppure dolce allo stesso tempo.
Queste lacrime sono salate, amare, dolci... non sono un po' troppi sapori tutti insieme?
Quando accarezzai il suo membro con le dita, in una carezza delicata che percorse completamente il glande, partendo dai testicoli e giungendo alla punta umida e calda.
La carezza di John parte dal glande o dai testicoli? Forse al posto di "glande" volevi scrivere "asta"? In quel caso avrebbe senso, mentre così com'è non si capisce che movimento movimento faccia John.
irripetibile in altre zone o per mano di altre persone che non fossero lo Straordinario.
Sono seriamente perplessa da questa frase. Perché fare l'amore per loro due dovrebbe essere irripetibile in altre zone? E chi (o cosa) intendi con “Straordinario”?
Ho finito.
Vorrei sottolineare comunque che in sé la storia non è brutta e ci sono alcune immagini molto carine, ma purtroppo ogni aspetto positivo si va a perdere nell'insieme ti tutti questi strafalcioni.
Spero di esserti stata utile.
Alice
(Recensione modificata il 27/03/2013 - 04:09 pm) (Recensione modificata il 27/03/2013 - 04:15 pm) (Recensione modificata il 27/03/2013 - 04:16 pm) (Recensione modificata il 27/03/2013 - 04:17 pm) |