No. Non si può chiudere un occhio.
Ringrazio vivamente la povera ragazza che ha lasciato l'altra recenzione (anche se resta scetticismo sul come abbia fatto a leggere quattordici capitoli illegibili tutti in un colpo, cosa che mi convince del fatto che i superpoteri esistono) perché ha avuto seriamente una pazienza assurda nel farti notare almeno quei piccoli errori.
Basandoci sulla generica:
- credo tu sia in rotta con i punti, non so, una paura di quando eri bambino;
- non hai mai imparato a coniugare un verbo in vita tua;
- passi dalla prima alla terza persona come se fosse acqua fresca in una giornata d'Estate;
- le maiuscole non sai dove sono di casa, perché mi discrimini il Cappello Parlante? Poi però mi metti "Case" con la maiuscola, che per carità è giusto, ma è un'accortenza che potevi regalare anche a quel povero cappello;
- ho notato anche che non sai bene come si usa l'apostrofo, terza elementare, pls.
Anche se vogliamo tralasciare la grammatica per bontà d'animo, il contenuto non può essere di certo lasciato senza una piccola critica.
La storia in sé e per sé potrebbe avere qualche potenzialità, se non fosse per:
- i personaggi si evolvono troppo velocemente, da un giorno all'altro cambiano idea (es. primo capitolo: Albus non era sconvolto per essere un Serpeverde? Però dopo due righe i suoi pensieri virano sul fatto che non è tanto male);
- i dialoghi sono scialbi, piatti, privi di un qualunque interesse che potrebbe scaturirsi nel lettore. Quando scrivi un dialogo devi fingere di non sapere niente di ciò che accadrà, i protagonisti sono persone e in quanto tali sono diverse le une fra le altre, reagiscono in modo diversono, necessitano di parole diverse per sciogliersi, arrabbiarsi o divertirsi. I tuoi discorsi girano intorno al fatto che tu già sai cosa accadrà e quali saranno le emozioni e i cambiamenti di pensiero dei protagonisti, mentre forse talvolta servono più di un paio di parole buttate lì per calmare dubbi e incertezze, infondere speranza e tante altre cose belle;
- la tua storia, poi, non ha nessuna attinenza con le indicazioni lasciate a noi poveri esseri umani dalla Rowling. Come possono dei ragazzini (di qualunque anno) andare al Paiolo Magico, situato a Diagon Alley, a Londra? Sai, leggermente distante dalla Scozia.
Non voglio andare avanti perché ho letto solamente i primi capitoli, e se ho avuto queste impressioni solo per qualche manciata di pagine non riesco neppure a pensare cosa sarebbe successo al mio povero cervello dopo una lettura così lunga senza il rispetto della grammatica, dei verbi e di qualcosa di minimamente opportuno.
Spero riuscirai a prendere questa critica con positività, tutti possono migliorare, non è mai troppo tardi.
Già il fatto che ci provi è una cosa buona, vorrei infonderti altre speranze ma non lo farò perché voglio attenermi alla sincerità assoluta.
Ciao! |