Undicesima classificata al contest "Le sfumature del dolore" di phoenix_esmeralda:
“Mezz’ora” di ManuFury
Prompt: disperazione
- Grammatica: 2.6/5 La grammatica, purtroppo, ha zoppicato un pochino e mi è spiaciuto molto, perché ha penalizzato una storia che avrebbe meritato un punteggio migliore.
- Stile e Lessico: 3/5 Il tuo stile favorisce lo svilupparsi di una buona introspezione, ha un buon ritmo e un’ottima strutturazione dell’alternanza fra azione, pensiero, emozioni e ricordi. In questo sei stata davvero abile. Il lessico è piuttosto buono, ho trovato pochissime ripetizioni. Tuttavia il tuo stile lascia trapelare ancora una certa immaturità: alterni parti davvero molto ben scritte ad altre più “rozze” che determinano dei cali di tono.
- Originalità: 8.5/10 La storia in sé, a livello di “idea” intendo, non è originalissima, si ritrovano molti elementi classici: il ragazzino vittima di bullismo, le prese in giro, la ragazza che gli piace che finge di essere amica e poi lo “frega”, l’amico altrettanto “sfigato”, lo sbotto finale che termina in un “suicidio” con tanto di follia finale che spazza via tutti quanti i “cattivi”. Potrebbe essere una tipica traccia da fumetto Bonelli o da telefilm. Tuttavia ci sono vari elementi che hai saputo sfruttare per caratterizzare in modo particolare questa storia e renderla “tua” e, di conseguenza, più originale. Ho apprezzato moltissimo questo incentrarsi sulla “mezz’ora”, il significato che le hai dato e la visuale del mondo in questa prospettiva nuova... di chi sta per vivere l’ultima mezzora della sua vita. Anche la connotazione data al pullman, come mezzo della vergogna, è molto particolare e devo dire che ciò che è stato fatto al protagonista alla festa – you tube e quant’altro – è piuttosto nuovo rispetto alle bastardate classiche.
- Credibilità della trama: 5/5 Massima credibilità per una storia che hai saputo dirigere e motivare con sapienza, mantenendo coerenza sia a livello di trama, che di psicologia.
- Introspezione: 10/10 L’introspezione è veramente buona, ci sono parti molto toccanti in cui il tuo protagonista riesce a far provare al lettore le sue emozioni di vergogna, di rabbia, di sconfitta. Hai motivato ampiamente il gesto finale che, alla fine della storia, risulta quasi sensato a chi, leggendo, si è lasciato trasportare dalla scia di riflessioni del tuo personaggio. Una delle parti che più ho apprezzato è questa: “Sono stanco di essere trattato così, sono stanco di dover fingere che tutto vada bene quando niente, in verità, va bene. Sono stanco di dovermi chiudere in camera mia, appena tornato da scuola, e soffocare la mia disperazione nel cuscino del letto per non farmi sentire da mia madre.
Sono stanco e sono un maledetto vigliacco, perché non trovo la forza di reagire in nessun altro modo. Sono tanti, troppi anni che subisco in silenzio, sopportando i peggiori scherzi e le peggiori idee di questi animali che ho per compagni.” Hai espresso efficacemente lo stato d’animo del ragazzo e ogni sua frustrazione, ogni umiliazione si riflette nel denominare poi il pullman come “mezzo della vergogna”. Davvero brava!
- Attinenza al prompt e svisceramento: 4/5 La disperazione c’è, sicuramente. È il motore che innesca le azioni del ragazzo, che lo porta a rivedere la sua vita frammento dopo frammento, a riflettere e riconsiderare e a decidere che, dopotutto, la sua scelta è l’unica possibile. Hai ben motivato i fatti che portano il tuo protagonista a un gesto tanto estremo, eppure... non riesco a darti il massimo, perché, tra le tante emozioni che il ragazzo mi ha trasmesso, quella della disperazione non mi è arrivata così preminente. Ho sentito tanta umiliazione, tanta rabbia, tanto odio. Ma anche tanta follia lucida nel decidere di portare con sé un intero pullman di persone – autista compreso – nel tentativo di migliorare la vita al suo amico che resterà a scuola. Non che uno non possa essere folle e disperato, però... ecco, a pelle i sentimenti più forti che mi hai trasmesso sono stati altri. Esasperazione, disprezzo, senso malato della giustizia... Forse ti sei soffermata poco a descrivere il sentimento in sé della disperazione, non saprei... Mi dispiace se ti ho capito poco in questa storia. L
- Gradimento personale: 9/10 Ho apprezzato, della tua storia, in particolar modo la caratterizzazione psicologica e il modo in cui hai saputo rendere i pensieri, i ricordi, le emozioni e la psicologia del personaggio. Anche l’evoluzione della trama, che si svolge lungo un breve tragitto in pullman durante il qualche l’intera vita del protagonista viene revocata, è molto scorrevole, piacevole e ben condotta. Quello che ha un po’ ostacolato la lettura sono stati quei frequenti cambi temporali, che hanno reso meno fluido il testo. E, a livello puramente personale, non ho amato moltissimo il finale... ma questo è una questione semplicemente di gusti. Diciamo che, di mio, apprezzo più facilmente storie che lascino un velo di speranza; ma questo non inficia minimamente la bontà del tuo racconto.
TOT: 42.1/50 punti
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