Recensioni per
Mezz'ora
di ManuFury

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/05/13, ore 10:43
Cap. 1:

Valutazione valida per il contest "La cognizione del rancore"

Grammatica e ortografia: 15/15
Non c’è che dire, non ho notato particolari svarioni.

Stile: 12/15
Convince e non convince; mi spiego: è difficile pensare che il tizio stia scrivendo le sue sensazioni nell’autobus scolastico anche mentre sta per operare la sua vendetta; forse sarebbe stato meglio che il protagonista avesse scritto queste sue sensazioni prima di salire sull’autobus, magari come un messaggio d’addio alla madre, o magari poteva lasciare lo zaino e andarsene per poi mettere in atto il suo piano a distanza, anche se questo avrebbe richiesto una tecnica e un equipaggiamento superiore alle sue capacità organizzative (senza contare eventuali conseguenza legali).

Originalità: 9/10
Non proprio originalissima. il tema del nerd o comunque del tipo oggetto di bullismo non è una novità, ma comunque pur all’interno di un tema già visto molte volte la storia si lascia leggere volentieri, specie per la scelta di dare all’autista dell’autobus il nome di un supereroe, anche se il contesto è sicuramente di tipo meno nobile.

Gradimento personale: 10/10
Altissimo, davvero: ho trovato molto ben reso il disperato e disperante messaggio che giunge da questo testo, ovvero l’assoluta incapacità (oggettiva e soggettiva) di instaurare un rapporto non voglio dire amichevole, ma almeno di rispetto con i compagni di classe; il sentimento che prova l personaggio è decisamente condivisibile, anche se non fino a queste estreme conseguenze; la parte migliore della storia è, a mio avviso, proprio nel modo in cui il protagonista affronta quello che sarà il suo ultimo giorno di vita, sembra come sospeso, mi pare che dispiaccia anche a lui andarsene prematuramente, ma allo stesso tempo felice di liberare il mondo da persone simili; non può essere certo considerato etico l’ergersi a giudice e boia dei destini altrui, ma a mali estremi…

Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
Non so dire se il personaggio protagonista sia migliore di chi lo circonda; ma è certamente un merito il fatto che costui non appaia migliore degli altri, ovvero che il bullismo di cui è vittima non sia dovuto a sue straordinarie doti invidiate dagli altri (certo ama leggere, ma non credo lo si possa definire un secchione) che lo avrebbe reso istintivamente simpatico e magari avrebbe fatto provare pietà per lui (non che non ne si provi per quello che ha in mente di fare, ma si ha sempre una certa qual considerazione per il genio incompreso); ma che si sia trovato sostanzialmente per sua sfortuna al centro delle rie attenzioni dei suoi compagni; mi sembra sia stata una buona scelta stilistica quelli di farli vedere attraverso lo sguardo (sebbene deformato dallo specchio dell’invettiva e dall’odio) del protagonista, che nutre un odio radicale non solo per quelli che lo trattano male (e dai quali tutto sommato gliene potrebbe anche importare poco), ma anche verso chi il protagonista aveva deciso (alquanto arbitrariamente, invero) di poter avere un rapporto diverso, e ne ha avuto solo scherno anche in quel caso, dunque nemmeno per quest’altra persona può provare rimorso per il destino che l’attende, in fondo per lui hanno cessato di essere persone, sono solo presenze moleste.

Attinenza al tema: 5/5
Sì, effettivamente direi che c’è, e si tratta del tipo peggiore, quello più assoluto; decisamente, sembra una specie di versione scolastica della storia di Sansone e dei Filistei; ma il protagonista, anche con i capelli, non può essere certo definito “forte”, o se l’aveva, non gli ha giovato granché.
Totale: 55/60
(Recensione modificata il 13/05/2013 - 07:17 pm)

Recensore Veterano
02/04/13, ore 21:22
Cap. 1:

 Undicesima classificata al contest "Le sfumature del dolore" di phoenix_esmeralda:

“Mezz’ora”  di ManuFury 

Prompt: disperazione
 
- Grammatica: 2.6/5  La grammatica, purtroppo, ha zoppicato un pochino e  mi è spiaciuto molto, perché ha penalizzato una storia che avrebbe meritato un punteggio migliore. 
 
- Stile e Lessico: 3/5   Il tuo stile favorisce lo svilupparsi di una buona introspezione, ha un buon ritmo e un’ottima strutturazione dell’alternanza fra azione, pensiero, emozioni e ricordi. In questo sei stata davvero abile. Il lessico è piuttosto buono, ho trovato pochissime ripetizioni. Tuttavia il tuo stile lascia trapelare ancora una certa immaturità: alterni parti davvero molto ben scritte ad altre più “rozze” che determinano dei cali di tono. 
 
- Originalità: 8.5/10  La storia in sé, a livello di “idea” intendo, non è originalissima, si ritrovano molti elementi classici: il ragazzino vittima di bullismo, le prese in giro, la ragazza che gli piace che finge di essere amica e poi lo “frega”, l’amico altrettanto “sfigato”, lo sbotto finale che termina in un “suicidio” con tanto di follia finale che spazza via tutti quanti i “cattivi”. Potrebbe essere una tipica traccia da fumetto Bonelli o da telefilm. Tuttavia ci sono vari elementi che hai saputo sfruttare per caratterizzare in modo particolare questa storia e renderla “tua” e, di conseguenza, più originale. Ho apprezzato moltissimo questo incentrarsi sulla “mezz’ora”, il significato che le hai dato e la visuale del mondo in questa prospettiva nuova... di chi sta per vivere l’ultima mezzora della sua vita. Anche la connotazione data al pullman, come mezzo della vergogna, è molto particolare e devo dire che ciò che è stato fatto al protagonista alla festa – you tube e quant’altro – è piuttosto nuovo rispetto alle bastardate classiche.
 
- Credibilità della trama: 5/5 Massima credibilità per una storia che hai saputo dirigere e motivare con sapienza, mantenendo coerenza sia a livello di trama, che  di psicologia. 

- Introspezione: 10/10  L’introspezione è veramente buona, ci sono parti molto toccanti in cui il tuo protagonista riesce a far provare al lettore le sue emozioni di vergogna, di rabbia, di sconfitta. Hai motivato ampiamente il gesto finale che, alla fine della storia, risulta quasi sensato a chi, leggendo, si è lasciato trasportare dalla scia di riflessioni del tuo personaggio. Una delle parti che più ho apprezzato è questa: “Sono stanco di essere trattato così, sono stanco di dover fingere che tutto vada bene quando niente, in verità, va bene. Sono stanco di dovermi chiudere in camera mia, appena tornato da scuola, e soffocare la mia disperazione nel cuscino del letto per non farmi sentire da mia madre.
Sono stanco e sono un maledetto vigliacco, perché non trovo la forza di reagire in nessun altro modo. Sono tanti, troppi anni che subisco in silenzio, sopportando i peggiori scherzi e le peggiori idee di questi animali che ho per compagni.” Hai espresso efficacemente lo stato d’animo del ragazzo e ogni sua frustrazione, ogni umiliazione si riflette nel denominare poi il pullman come “mezzo della vergogna”. Davvero brava!
 

- Attinenza al prompt e svisceramento: 4/5  La disperazione c’è, sicuramente. È il motore che innesca le azioni del ragazzo, che lo porta a rivedere la sua vita frammento dopo frammento, a riflettere e riconsiderare e a decidere che, dopotutto, la sua scelta è l’unica possibile. Hai ben motivato i fatti che portano il tuo protagonista a un gesto tanto estremo, eppure... non riesco a darti il massimo, perché, tra le tante emozioni che il ragazzo mi ha trasmesso, quella della disperazione non mi è arrivata così preminente. Ho sentito tanta umiliazione, tanta rabbia, tanto odio. Ma anche tanta follia lucida nel decidere di portare con sé un intero pullman di persone – autista compreso – nel tentativo di migliorare la vita al suo amico che resterà a scuola. Non che uno non possa essere folle e disperato, però... ecco, a pelle i sentimenti più forti che mi hai trasmesso sono stati altri. Esasperazione, disprezzo, senso malato della giustizia... Forse ti sei soffermata poco a descrivere il sentimento in sé della disperazione, non saprei... Mi dispiace se ti ho capito poco in questa storia. L

- Gradimento personale: 9/10  Ho apprezzato, della tua storia, in particolar modo la caratterizzazione psicologica e il modo in cui hai saputo rendere i pensieri, i ricordi, le emozioni e la psicologia del personaggio. Anche l’evoluzione della trama, che si svolge lungo un breve tragitto in pullman durante il qualche l’intera vita del protagonista viene revocata, è molto scorrevole, piacevole e ben condotta. Quello che ha un po’ ostacolato la lettura sono stati quei frequenti cambi temporali, che hanno reso meno fluido il testo. E, a livello puramente personale, non ho amato moltissimo il finale... ma questo è una questione semplicemente di gusti. Diciamo che, di mio, apprezzo più facilmente storie che lascino un velo di speranza; ma questo non inficia minimamente la bontà del tuo racconto.
 
TOT: 42.1/50 punti