"Senti il nulla che non c'è?"
Una domanda consapevole, una domanda devastante. Come scuotere il lettore. Dirgli: "Ehi ma lo sai che ci sono tante cose di cui dovresti renderti conto e che dai per scontato?"
Uno schiaffo in faccia, pungente, sagace.
Mi piace la rima, molto bello l'annullamento onomatopeico delle "tacite foci".
Come zittire qualcosa di tonante, come annullare un suono che dovrebbe devastare con il suo rumore e invece ci distrugge con il suo silenzio.
La solitudine è tutto questo ma altro ancora. E' un mondo di opportunità. Esperienze positive e negative, vissute singolarmente e in modo sempre diverso.
I miei complimenti.

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Questa poesia ha una buona musicalità ** le parole sono molto significative e al passo col tema generale. Non so perché ma leggendola mi è venuta in mente in un lampo la scena di un gruppo di persone che sparlavano una di loro, isolandola. Ed è come se questa solitudine di cui si parla è quella di questa persona che preferisce non prestare più attenzione a quelle voci insincere e che si allontana spontanemanete ma triste. Insomma... come se la solitudine fosse frutto sia esterno che interno, ecco (se mi sono spiegata bene... oggi sono un po' contorta .-. )
Comunque sempre complimenti, le tue poesie continuano a piacermi! <3

Rita!

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Mi è piaciuta molto, Mary.
Il ritmo è calibrato e mi piace la sensazione che trasmette!
E la scelta delle parole è molto particolare.
Davvero bella!
Complimenti!

Jos

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mi piace,è una bella poesia...molto enigmatica...
la solitudine a volte però ci svuota.
-happiness is real only when is shared-
christopher Mc Candless

se vuoi fai un salto da me... i commenti fanno sempre piacere:)
baci
bea

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