Noo, non mi puoi lasciare così! Ero già dentro il castello ma poi mi son ritrovata alla fine della pagina ed è tutto andato via...ma non di certo l'apprezzamento per questa fic :)
Ciò che più mi piace del tuo modo di scrivere è, a parte la limpidezza del linguaggio, la capacità che hai di rendere le descrizioni: non sono troppo dettagliate nè banali, così non fanno perdere il filo della storia e si riesce ad immaginare tranquillamente la scena come l'avessi davanti :D
E Sherlock! Sherlock! "" Lo guardai con la stessa espressione che lui stesso usa con me quando vuole qualcosa, così dovette cedere. Sospirò e andò verso la sua poltrona dove, adagiato nella nera custodia, stava il suo Stradivari. Lo prese e con un elegante gesto lo posizionò sotto il mento. Aggiustò la posizione e afferrò alla cieca l'archetto, poi fece qualche passo verso la finestra e iniziò a suonare.
Inizialmente accordò lo strumento e ci volle qualche minuto prima che suonasse qualcosa di comprensibile, ma quando si rilassò e trovò la sua melodia, la stanza fu invasa dalle note di un dolce brano ipnotico.
Non avevo mai sentito nulla del genere. Era una musica dolce ma non smielata. Soave ma allo stesso tempo decisa e vibrante. Lo guardai. Aveva gli occhi chiusi e il suo corpo vibrava come le corde del violino che stava sfiorando con il crine lucido dell'archetto. Sembrava turbato o, in ogni caso, molto emozionato. La sua figura era tesa verso vette di inimmaginabili piaceri o terrificanti incubi. Non avrei saputo dirlo.""
Ammetto di essermi sciolta leggendo questo pezzo! E e non si fatica di certo ad immaginarlo proprio perchè hai eliminato ogni traccia di ooc e sei stata fedele al personaggio, a ciò che fa ed è davvero, senza inutili fronzoli ma con l'essenza importante della sua persona così stravagante e speciale. Concordo in pieno con te anche per quanto riguarda il loro rapporto che non si può descrivere nè con la parola amore nè con amicizia, che dire simbiosi? Ma forse semplicemente non c'è concetto, sarebbe troppo facile e normale definire Sherlock e John.
Vogliamo poi parlare della trovata del castello- Mind palace? Geniale nella sua semplicità! Anderson che viene sbattuto a terra da un tentacolo? Il mio sogno!
E poi John ( la storia sembra davvero narrata da lui) che, temerario, non trova nessun essere terrifficante a bloccargli la strada è la rappresentazione stessa di quanto il consulting detective in realtà conti su di lui e sa anche che contribuisce, così come la signora Hudson, a mantenere l'equilibrio del suo palazzo mentale.
Non c'è nessuna passione, solo l'immensa gratitudine della reciproca presenza, la sicurezza di pensare che finalmenteJohn non è solo in mezzo ad un turbine di opprimente monotonia, scandita da ricorrenti incubi, ma in una vita satura di avventura sullo sfondo dell'originale anormalità in cui può trovare momenti buffi, ma anche pericolo, drammaticità, vivendo pienamente l'esistenza.
Mi hai trasmesso tutto questo :)
Ok, ok tendo a dilungarmi un po' scusa chiudo con un sincero( anche se scontato ahah :)) COMPLIMENTI!
Alla prossima |