Giuro, io non so come cavolo iniziare perché non riesco a dire nulla da quanto accidenti mi ha colpito questo capitolo.
Nel frattempo che tu lo pubblicassi mi sono andata a rivedere qualche puntata di South Park, poiché volevo ricalarmi meglio in quella atmosfera. Ma sono convinta che se anche non lo avessi fatto, sarei ugualmente rimasta tremendamente stupita durante la lettura.
Ti dico solamente che, per quanto io possa essere relativamente appassionata a SP mettendolo a confronto a PMMM, questa storia ha scalato la classifica e si è andata a posizionare subito sotto al mio amore “…and I’m home”, dove pure l’OTP gioca un ruolo importante.
Dopo questa contorta premessa inizio a spiegarmi in modo più concreto e – spero - concludente.
Partiamo dall’inizio: scena ad effetto, particolare nel suo genere: non si legge tutti i giorni come incipit di una storia di uno scarafaggio che viene schiacciato. E poi un susseguirsi di azioni nervose, rapide, automatiche, nell’atmosfera che solo una notte unita all’angoscia di un ragazzo può dare, quell’angoscia non nel vero senso della parola, ma come un turbamento terribile dentro l’animo.
Eric chiama Butters, cercando conforto, in un susseguirsi di dialoghi rapidi e concisi, dove il biondo viene davvero fatto risplendere per la sua bontà.
Si passa al paragrafo seguente, un Cartman che si preoccupa di se stesso prima di vedere colui per cui in realtà si preoccupa e, avvistato il bersaglio, gli dà quello che si può chiamare un “buongiorno”. Kyle si vede che è abituato a quella situazione, anche per come reagisce quando Stan gli smonta il piano “ignora e vai avanti”, rispondendo al suddetto “buongiorno” di Eric.
E poi ecco la provocazione, la goccia che fa traboccare il vaso, l’accusa contro Kyle, a cui non può non rispondere, visto anche l’assurdità del motivo per cui l’avrebbe spinto a far esplodere il KFC.
E qua entra in scena Butters, con un rarissimo “Madonnina”, fulminato dall’ebreo per quello che aveva fatto con il presunto tradimento.
Salto il paragrafo della presidenza passando allo stalking, momento che mi ha presa come una pazza.
Kyle cade un po’ dalle nuvole, ma diciamo che anche Cartman sta rasentando leggermente il ridicolo con quel “Solo perché tu uscendo di casa mi hai trovato davanti casa tua, non significa che io son qui per te”. E poi quell’adorabile provocazione (chiamarla provocazione è banale)! xD
Poi tira fuori i biglietti “dal nulla” (sì, certo), anche perché lui era lì per caso, o sbaglio? Ed hai reso benissimo con quei dialoghi le facce e l’atmosfera che c’era tra i due.
Eric che continua a chiamarlo primadonna mi fa sorridere bellamente, perché ribadendo con quello riesce a darsi quel tono in più per non sembrare (giammai!) quello che realmente è o vorrebbe essere, facendolo risultare un fantastico tsundere (posso usare questo termine con un cartoon?).
“Fai qualsiasi cosa, anche gli insulti vanno bene, ma guardami” Aaaaw. E dico aaaaw. Perché è fantastico poter vedere e sentire quello che un tipo come lui pensa realmente.
Ritorna il paragone con l’animale a sangue freddo e la focalizzazione sugli occhi di Eric come nel capitolo precedente, che come ti ho detto mi aveva colpito particolarmente ed ho quindi apprezzato questo rimando.
Non so come mai, non riesco a scrivere per bene quello che questo paragrafo mi ha comunicato, da capo a fondo, sia per le descrizioni fisiche e psicologiche, sia per le parole di ogni personaggio, forse è perché mi ci sono immedesimata così tanto che mi è andato dritto dritto al cuore, non riuscendo ora ad esprimerlo concretamente.
Nel paragrafo seguente la parte che più mi ha colpita è stata l’immagine di Cartman circondato dai “Kyle”, che forse in altri momenti lo avevano rassicurato e reso felice (mah..), mentre ora lo stavano letteralmente costringendo all’inferno.
E poi vabbè, a quel “Il mio piccolo mostro...” ci scappa un altro “aaaaaw”.
Ed ora altro paragrafo in cui c’è una delle azioni che più hanno colpito il mio fragile e tenero cuoricino: lo schiaffo.
Dannazione, Kyle con gli occhiali e quello sguardo, quello sguardo indescrivibile.
e poi…. Lo SCHIAFFO. E le teorie di Kenny. Oddio sì, ma ti rendi conto che mi sentivo ESATTAMENTE come Cartman? Ero lì che facevo i collegamenti con lui, che costruivo pensieri e piani, pensando e riempendo ogni angolo della mente con un “Anzi, gli piaci un casino”.
E quindi sostengo con tutto il cuore il “rapimento” (xD) di Kenny e l’”ottenere informazioni importantissime” in cambio di molto, molto cibo!
I due paragrafi seguenti, uno lo specchio della situazione dell’altro, la contemporaneità degli eventi, la dannatissima negazione dei sentimenti… E ho amato i due messaggi di Cartman, il primo, senza anonimato, risplendente il suo lato “tsun”, il carattere di facciata, la barriera di difesa che espone al mondo, una provocazione e una critica bella e buona… e il secondo (KYLE! KYLE!!!!! “E si rimprovera di stupidità per esser deluso” KYYYYYYYYYYLE! Sì, mi ci sono arrabbiata!), la parte tenera e VERA del ragazzo, ma la parte più vergognosa e meno “calzabile” su di lui, su Eric Cartman.
E beh, ora si arriva al mio secondo paragrafo preferito insieme al “primadonna’s moment”: la mensa. E la mensa non può lasciarti indifferente.
E pure qua ho quello che si può chiamare il “blocco del recensore”, perché sono periodi che mi hanno trafitto – in bene e in male, ammesso che quello che intendo io si possa chiamare male- il cuore, pertanto non riuscirò mai a spiegarteli come me li sento davvero dentro.
Direi di intitolare la prima parte “le scuse dello tsundere” (ormai lo chiamo così, eh), una contraddizione, un ossimoro bello e buono. E mi sono sentita Cartman, da capo a piedi, nei ragionamenti e nelle sensazioni: ‘non farai mica il finto tont…Kyle, fottiti. Vuoi mettermi ancora più in difficoltà e smerdarmi di quello che abbia già fatto da solo?’
E poi ho gongolato troppo con Kenny e Stan che al nominare la parola “schiaffo” bisbigliano tra loro e se ne vanno…. Aaaaaaah, è troppo bella come cosa! *U*
La prima parte del dialogo sembra andare abbastanza bene. Tranne che per gli interlocutori. Eh no, due tsundere insieme non possono funzionare tanto a lungo, specialmente due come loro.
“...non volevo neanche che mi pagassi i biglietti, erano... un regalo” sono esplosa. Applauso al piccolo Eric che ce l’ha fatta. Bravissimo! ^_^
E poi quella frase “Kyle, perché... non vorrebbe aver capito male, ma... gli sta spianando il terreno” Sì! Sì! Bravo Eric ci sei! Ci sei! Vai avanti e non fare cavolate!
“Allora dovrem-“ gggggh, Eric, v-vai! “-potremmo andarci insieme, se... se non sai con chi andare” ah beh, comprendo Kyle che si strozza con il cibo, poverino, non credevo nemmeno io che momentaneamente sono un tutt’uno con lui che ce l’avrebbe fatta.
E da qua in poi si inizia a cadere nel baratro, perché Eric si è dimostrato troppo per quello che in realtà è, per quello che in realtà vorrebbe essere, lasciando da parte lo scudo di difesa lontano da lui, rimanendo completamente a nudo davanti a Kyle. E giustamente (mica tanto giustamente…) si vergogna per questo e rientra nella modalità che tanto gli piace, brandendo la sua arma e iniziando a indietreggiare (ROVINOSAMENTE). E intanto un piede va nella fossa dietro a lui, e poi ancora un altro pochino, e poi sprofonda un po’ più giù, poi inciampa in una radice e cade. Morale della favola? Aveva iniziato tanto bene e si trova ora a punto e a capo. Un applauso ci sta.
Si giunge dunque tristemente per ciò che è accaduto alla conclusione, quasi un ritorno alla realtà dopo questa “lezione di psicologia Cartmaniana”, non terminata però, perché quell’ultima frase, quello sbaglio, quel nominare quel nome così dannatamente involontario e sbagliato, in quel momento così…. Beh, la storia finisce lì (sei crudele! Ç_ç), ma la sofferenza del lettore e di Eric certamente no.
Come si suol dire ho “papirato” nella prima parte della recensione (puoi spararti, se vuoi, perché non è ancora finita. Ma già non ho il dono della sintesi, figuriamoci poi con opere che mi prendono e mi colpiscono così tanto come va a finire!)
Vorrei passare ora all’altra parte dell’analisi, quella che riguarda me, il lettore, in parte.
Come ho trovato questa storia? Mah, non posso dire niente perché non ci sarebbe un aggettivo adatto, anche se posso provare a descriverti le impressioni che ho avuto, cercando di non ripetermi con tutto quello che ho detto prima.
Innanzitutto hai reso Cartman tuo, e non lo dico così per dire. E come lui anche tutti quegli altri. Tutte le situazioni erano dannatamente reali e particolareggiate, se proprio devo dirti quella meno curata sarebbe stata la scena della presidenza, ma era così “poco particolareggiata” che pure un regista non avrebbe avuto il benchè minimo sforzo per utilizzarla come copione per scenografia e altro.
Ti ho spesso detto che eri capace di prendere il lettore dalla sedia e trascinarlo con forza nelle tue parole, nelle tue situazioni, facendolo entrare in empatia. Qua sarebbe anche fin troppo riduttivo parlare così. E ripeto, non lo dico così per dire, lo sai che se qualche storia mi lascia qualche altro sentimento che magari “non era compreso nel prezzo” te lo dico (vedi le recensioni su MadoMagi). E ti ridico pure che io non amo come potrei amare il mio anime o la mia serie in generale preferita l’universo di South Park (nonostante lo apprezzi). E qua lo hai trascinato senza il minimo sforzo quasi al paragone con la ff sulla mia OTP preferita.
Ho visto un meraviglioso salto di qualità rispetto al precedente capitolo, vuoi perché quello era “introduttivo” o cos'altro, ma veramente, sono ore che sto attaccata allo schermo del pc rileggendomi i punti preferiti e cercando di recensirli per bene, nonostante poi mi venga fuori questa roba qua. E ti ringrazio quindi per l’impegno che hai messo nello scrivere questo pezzo e spero che almeno un pochino del mio euforico (forse esagerato) entusiasmo ti sia arrivato, per spronarti a sfornare un altro capitolo così ANGST, così magnifico, così terribilmente pericoloso da farmi produrre poi queste recensioni in cui è scritto tanto ma poi non mi rendo conto se ci è davvero scritto qualcosa di utile che non siano i miei affannosi e confusi dialoghi con i tuoi personaggi.
Passando al lato della scrittura comprendente la grammatica&co l’unico difettuccio che si può trovare è la punteggiatura, dove le virgole abbondano anche in frasi che dovrebbero essere divise. Siccome ho preso davvero a cuore questo capitolo mi sono permessa di fare una piccola nota sul pc con gli errori che mi pare di aver trovato, di cui se vuoi possiamo discutere insieme… se vuoi posso mandarti il documento in chat :) , sempre che non ti dia noia!
Bah, per il resto le parole te l’ho detto ti trascinano negli avvenimenti portando con loro emozioni irrefrenabili: tutto merito del tuo particolarissimo modo di scrivere, che io considero per alcuni tratti poetico. Mi piace davvero davvero molto!
Ok, mi impongo un limite perché potrei davvero sforare nell'odioso e nell'antipatico con altri complimenti e lodi, perciò chiudo con alcune frasi che mi hanno fatto gongolare allegramente:
- [“Gli occhi sono quelli del rettile che tanto teme.”] Aaaaah questi occhi da rettile che adoro tanto ^w^
- [“Stan è con Wendy, e Kenny è, al solito, a rimorchiare. Quindi mi fai inevitabilmente pensare che stai elaborando qualche ordigno. Stavolta dove lo metterai? Sotto casa mia?”.
“Cielo Cartman, basta con questa storia!” esplode e torna indietro] l’hai fatto apposta di parlare dell’ordigno e poi dire “esplode e torna indietro”? xD
Ti saluto, e scusami ancora per la lunghezza e se ti ho annoiato con questo mio appuntare ogni pensiero che mi passa per la mente!
Abbraccione grande
FuRa14 |