Recensioni per
Conosciamo meglio il nostro candidato alle primarie
di Biecamente

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Recensione/valutazione per il contest "Dodici elementi in cerca di storia"
(NB cn qualche modifica rispetto a quella presente sul forum)


In primis et ante omnia, vorrei dirti che questa non è una vittoria d’ufficio, la storia mi è piaciuto davvero e cercherò di far capire i motivi di tale giudizio

Grammatica e ortografia: 15/15
Per quel che ho potuto vedere, non ho visto particolari sbavature: il lessico è buono e mi sembra utilizzato con proprietà.

Stile: 15/15
Anche per lo stile nulla da dire, il racconto procede abbastanza spedito, i vari momenti si susseguono scorrevoli, il POV neutrale consente di passare agevolmente tra il protagonista e quello che lo circonda, sia esso materiale che immateriale, mi è piaciuta molto la metafora presente verso la fine, con il protagonista che da gigante seduttore di folle diventa un’inerte tartaruga.

Originalità: 9/10
Il voto potrebbe anche essere solo giustificato per la scelta della citazione del celebre “caso Markov”; inoltre non mi parsa l’ottima l’idea di ambientare la storia in Irlanda, e non solo per la mia predilezione per l’isola di smeraldo, ma perché (questione dell’Ulster a parte, che è un problema che coinvolge anche la tutt’altro che amata isola vicina) è un paese il cui panorama politico è sostanzialmente tranquillo e non vi sono dissidi politici di grave entità, l’idea che appunto qualcuno possa attentare alla vita di un politico per di più di un partito non di spicco e in contrasto con quelli principali (nel caso di specie, Fianna Fail e Fine Gael) mi è parsa molto interessante ed usata molto bene; menzione speciale per la citazione dell’incidente alla Cotton (penso che con le sue idee la giovane non poteva non ricordarla al genitore) non voglio poi tralasciare l’idea del furto dell’arazzo di Bayeux, mi ha fatto sorridere l’idea che qualcuno riesca a rubare una specie di “nastro” lungo diversi metri, questo o questi ladri devono essere stati davvero dei geni; quanto al finale, è davvero seducente l’ipotesi che non vi sia stato chissà quale complotto o progetto destabilizzante, ma una semplice “questione privata”, ovvero che sia stato il precedente proprietario della moneta...

Gradimento personale: 8/10
La storia l’ho gradita molto, non era molto facile riuscire a condensare in una storia elementi così distanti tra loro, a tua lode va averlo saputo fare in così poco spazio (il che d’altra parte è stato anche un limite, come spiegherò dopo), la narrazione di quello che diventerà l’ultimo giorno di vita di un politico ambizioso, teso nell’attesa del comizio e il suo lasciarsi andare a pensieri vari, forse anche per non essere preso dalla tensione per l’impegno che lo aspetta, che lo porta a pensare a cose non propriamente di sua pertinenza, ma che in un certo senso può permettersi di far questo perché è convinto che la folla che lo aspetta di lì a poco si “berrà” tutto quello che dirà, perché lui sa quali sono i suoi bisogni e soprattutto cosa vogliono sentirsi dire.

Caratterizzazione dei personaggi: 3/5
Ecco, questo voto merita qualche parola in più, può sembrare basso, ma è una sorta di voto di media, la figura del protagonista (a proposito, mi sembra sia stata un’ottima idea di fare del politico il protagonista; nel lotto da scegliere a mio parere era uno di quelli più difficili da trattare, perché è un ruolo non propriamente positivo, almeno nell’immaginario popolare, anche se costui mi sembra ben intenzionato, almeno a parole) che si staglia molto bene nel panorama narrativo della storia, come nell’amarcord che racconta come è entrato in possesso della moneta e delle sue congetture fantasiose tipiche di chi è molto giovane su chi potesse essere il precedente proprietario, ovvero un mercenario ormai sfiduciato prossimo al ritiro, perso tra il passato che l’angustia e la speranza di andarsene a vita privata; il suo incedere tra una città che gli appare estranea, il suo consumato sangue freddo nel portare a termine gli incarichi, ma anche il rapporto praticamente affettivo che si è instaurato con la moneta (sai, non pensavo che l’aquila raffigurata colà potesse essere “elaborata”, complimenti) e che chissà, poteva appunto spingerlo a stare tra la folla con intenzioni poco amichevoli nei confronti dell’oratore; gli altri però sono piuttosto umbratili, mi spiego meglio: alla fine il frammento della sfinge compare come possibile indizio per accusare un’ipotetica origine straniera nell’attentato è carina, ma forse poteva essere meglio usato come “ricordo” del protagonista, che oltre alla moneta poteva essere entrato in contatto anche con esso (che so, magari durante un congresso con l’invito di delegazioni straniere un delegato, magari della sezione giovanile, poteva avergli mostrato quel singolare cimelio), così anche il libro è appena citato, anche se penso che per come si era sviluppata la storia parlarne in maniera più diffusa non avrebbe giovato alla struttura generale della storia,
Mi è piaciuta molto la scelta di posizionare la macchina da cucire nella casa della ragazza e di suo padre, mi ha dato l’idea che la famigliola conducesse una vita povera ma dignitosa, in cui magari il lavoro alla macchina poteva fornire una parte degli introiti, e mi ha fatto pensare che le idee della ragazza non fossero sorte in un ipotetico iperuranio di chi può permettersi di fare la ribelle, ma fossero maturate in un contesto piuttosto difficile, dove è più facile coltivare sogni di riscatto che accontentarsi di quello che si ha, cosa che il padre non può capire, o meglio tollera finché può, ma non abbastanza da fargli comprendere le ragioni della ragazza, meno ancora di condividerle, come la manesca reazione dimostra abbastanza bene (anche se va detto che è la ragazza ad invocarla, ma dubito che se ne aspettasse una simile….)

Attinenza al tema: 3/5
Reso molto bene, davvero, allora perché 3? Presto detto, secondo me (non voglio che questo appaia come uno sminuire la storia) un altro paio di pagine avrebbero giovato ancor più alla sua qualità, mi riferisco al (molto bello, tra l’altro) episodio di vita familiare tra il padre di famiglia e la ragazza, rispetto alla precedente versione, ho apprezzato molto il fatto che sia diventato un aneddoto da far raccontare al protagonista e che i due personaggi abbiano mostrato questa parte di sè davanti ad un estraneo.

Totale: 53/60