In effetti che tipo di vita può attendere il Dovahkiin, dopo tutte le avventure passate? Non ha proprio nulla da invidiare a Frodo, e per lui il ritorno alla normalità è stato un autentico trauma!
Un po'ti sto odiando per quel primo paragrafo: ho la fobia degli ambienti chiusi e senza finestre; hai descritto così semplicemente e così bene la prigionia da farmi prendere male sul serio! E non è che proseguendo il panorama si rischiari, anzi... ma, visto il contesto, non può che essere un pregio :)
L'atmosfera è sempre tesa, cupa, contrapposta alla sfida costantemente proposta dalla protagonista, alla sua temerarietà (perché forse, nonostante tutto, qui c'è più spavalderia che mero coraggio, ma è una mia impressione^^).
Il tema "Lo faccio per amore e questo mi rende più forte" è, effettivamente, un po' trito e ammetto che quelle parole in bocca a Brelyna sul subito non mi hanno convinta: troppo forte, troppo brillante... eppure, nell'insieme, funziona. Una sfida, nuovamente, uno sputo nell'occhio del principe.
Mi è piaciuto davvero, davvero molto il nome "Cuezaltzin": sa di azteco, di serpente variopinto e mistico. Poco argoniano, forse, come suono, ma tanto tanto bello!
Ho trovato qualche imprecisione strettamente formale, relativa soprattutto agli spazi dopo la punteggiatura e a qualche maiuscola fuori posto (tipo "...Assai"); c'è poi un verbo sbagliato ("Dì" invece che "Di'").
Non so se il cambiamento di font sia voluto ma, personalmente, non mi piace, lo trovo poco "professionale" (in nessun libro si trova una pratica simile, trane forse nei titoli dei capitoli); penso che un corsivo riuscirebbe ugualmente a dare il "distacco" dal resto del testo senza stonare.
E con questo spero di aver scongiurato la manifestazione di Dagon nel mio portatile: sarebbe stato alquanto intempestivo e ok, ho un mac e i virus non li prendo, ma non so se il sistema operativo avrebbe retto una simile intrusione!
A presto! |