Lui aveva sempre pensato che quello che Ian riusciva a dire e a dimostrare era solo roba da fighette, ma in quel momento, quando si rese conto di aver appena perso la sua persona, si accorse che l’unica fighetta di Chicago era lui, l’unico coglione che non riusciva ad ammettere la sua omosessualità e il suo amore per un ragazzo con i capelli rossi che stava andando a farsi ammazzare.
A lui importava, ma non poteva ammetterlo, proprio non riusciva, lui non era speciale come Ian.
Penso che con queste parole tu abbia colto il senso di Mickey.
Anche se il discorso non è esatto come quello della serie tv, ho trovato molto carina questa particolare introspezione di Mickey!
Adoro questa serie, adoro questa coppia e appena posso mi mangio ogni ff disponibile. La tua è stata veloce e particolare. Ripeto, il pezzo citato è quello che ho preferito! Veritiero, molto da Mickey che, secondo me, è proprio così: dentro di sé sa cosa prova per Ian, sa cos'è, e che cosa non si accetta di se stesso...però non lo dice, lo pensa soltanto. E questo lo distrugge, perché gli fa capire quanto sia incapace di essere "speciale" come lo è, invece, Ian. Per questo l'ho apprezzato, perché hai colto nel segno!**
Ah quanto ho pianto con questi due e leggendo la tua storia è stato quasi un tornare a quell'emozione!
Perciò complimenti!
Un abbraccio e magari torna a scrivere su di loro, ce n'è sempre bisogno XD
Un abbraccio,
DolceVenereDiRimmel |
