Recensioni per
Confession dans la nuit
di moni93

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
25/02/14, ore 02:01

Buon salve!

Finalmente ho avuto tempo e modo di terminare la recensione iniziata tempo fa e che non ho poi più avuto la possibilità di ultimare. Se ti può consolare, nessuna delle mie storie è stata continuata in questo periodo, quindi non è questione di gestione o di precedenze... ma che dico, mi hai visto come sono ridotto ultimamente! xD! Sono fuori di me dagli impegni e dalle cose da mettere in fila. Cmq ora fine del momento di scuse da “siamodeivermivermiverminosi”! xD!

Dunque, da dove partire per commentare questo lavoro? Non si sa. Evidentemente il significato del verso di Lorenzo (celeberrimo, nonostante molti ignorino il suo splendente passato da poeta ed intellettuale), divenuto adagio con valore apoftegmatico per indicare l'effimero che domina le nostre vite, si può estendere anche alle mie recensioni. Tra l'altro non conosco troppo bene il personaggio di Degel, tuttavia direi che non c'è una reale necessità di approfondire certe sfumature per comprendere che questo tuo scritto è una vera perla. Sono anche convinto che, più che chiedere scusa a Lorenzo de' Medici, sarebbe più proficuo valutare attentamente l'idea che lui voglia tornare dopo esattamente 522 anni solo per farti i complimenti. Hai colto, per quanto un profano come me possa sbilanciarsi in tali affermazioni, alla perfezione il suo pensiero, adattandolo ad hoc sia all'atmosfera individuale del racconto, che prevede le vicissitudini di Degel (ma che potrebbe tuttavia essere ciascuno di noi, visto e considerato che l'Amore può catturare chiunque, indistintamente dal sesso e dall'epoca storica) sia al pensiero contemporaneo. NB: preciso che con "pensiero contemporaneo" intendo "pensiero di coloro che valutano in maniera riflessiva la società e i suoi componenti". Quindi tutti coloro che esplorano in maniera critica la contemporaneità e che non si fermano alla superficialità. Ormai conosci il mio pensiero e il mio modo di concepire il mondo, la filosofia che permea ogni cosa, indistintamente dalla nostra consapevolezza  di essa. Fine del momento "Nota Bene" xD!

Ora, la sensazione che si percepisce dalla lettura di questo scritto, molto più affine al genere della ballata o comunque della poesia che della prosa, a mio parere, è un sapore d'altri tempi. I motivi che ispirano questa storia sono congruenti a quelli che una volta muovevano le correnti culturali e le innovazioni letterarie. Vado a spiegare questo concetto, che detto così sembra nebuloso e non troppo comprensibile. C'è da dire che confrontarsi con il tema dell'Amore avendo tali precedenti, visti e considerati l'impoverimento linguistico che ormai dilaga (che ha assunto le proporzioni di un dato di fatto, più che di una mera opinione soggettiva) e il progressivo disinteresse a ogni sorta di componimento che si allontani da una prosaica rappresentazione di una realtà simile alla nostra, ma popolata di realizzazioni erotiche o del potere, è piuttosto arduo. Eppure ci sei riuscita, sei riuscita a ridare voce alle parole di quella fanciulla che ormai taceva da molto, moltissimo tempo. Come se dopo un lungo sonno si sia risvegliata, cantando. Ognuno di noi ha quella fanciulla nel proprio cuore, che aspetta solamente che la riscopriamo nel fondo di esso.

Dal punto di vista stilistico, non credo di aver mai mai letto altri tuoi componimenti di stampo poetico, ma sicuramente questo scritto dimostra una decisamente libera interpretazione della poesia. Non c'è nessun rispetto delle regole metriche, non c'è alcun tipo di rima, hai calpestato praticamene ogni regolamentazione poetica. Eppure... non posso non classificarla come poesia. Ha una carica di significato troppo piena e disomogenea al suo interno per essere “solo” comune prosa.
Ora, al costo di sembrare noioso o comunque pedante nel voler insistere sul profilo stilistico, vorrei dedicare un po' d'attenzione circa il giustificare in minima parte il mio attaccamento ad una valutazione complessivamente poetica.
Dunque, oltre all'utilizzo sparso di metafore, personificazioni qui e là, ho trovato un paio di punti particolarmente interessanti.

I)
Ho rilevato una catena ricorrente in più punti di antitesi, che si susseguivano in modo da dare al tutto un'atmosfera ancora più irreale di quella che già si era creata. Un idea di idillio che si ripercuote nella mente del lettore. Non essendoci descrizioni di luoghi definiti, sembra che tutto fluttui in una realtà non reale, in un mondo di concreta inconcretezza. Ecco cosa emerge da vari punti, di cui ti riporto solo qualche esempio:

“non esiste libertà maggiore, che restare per sempre incatenato al tuo cuore”
“l’impossibile perfezione, che unicamente noi sapremo creare.”
“Corriamo fino alla vetta, per raggiungere l'apice del piacere, ma senza fretta.”


Altra particolarità che mi ha piacevolmente colpito è trovare una figura retorica come questa:

II)
“per sempre incatenato al tuo cuore burrascoso e capriccioso”


Potrei sbagliarmi, ma subodoro una timida ipallage fare capolino qui, da qualche parte. Il cuore, che è burrascoso e capriccioso. Non la persona, non il sentimento, non l'amore. Una metonimia nasconde dietro di sè una bella confusione di aggettivi che dovrebbero rivolgersi a tutt'altro ma che, per destino o per inganno dell'autore, finiscono addosso a quel povero organo, da tutti amato e odiato, che bene o male tutti considerano croce e delizia del genere umano.

III)
“annega nella mia oscurità e [...] fammi fluttuare tra le melodie del Paradiso”

Questa frase affonda profondamente nell'immaginario collettivo, non solo perché riesce a far collimare nella stessa frase un perfetto senso di oscurità e Paradiso che non sembravano possibili a prima vista, ma anche perché al suo interno si cela una magnifica quanto raffinata sinestesia. Si “annega”, che è una condizione fisica, se vogliamo tattile, nell'“oscurità”, che è una percezione visiva; “fluttuiamo”, che è anch'essa una situazione in cui viene messa fisicamente in gioco la nostra persona, “nella melodia”: non si fluttua nelle melodie, poiché esse si ascoltano. E in questo gioco di sensi e parole ci smarriamo anche noi lettori, poveri viandanti ignari delle trappole che una finta prosa ci propina quando meno ce lo aspettiamo. La poesia si nasconde ovunque, anche dove non sembra possibile trovarla. Chi si ostina a vederla come un nemico deve cedere le armi alla quotidianità del suo essere e alla onnipresenza, nella maggior parte delle espressioni e delle comunicazioni che fanno propria della nostra lingua una musicalità estrema, di una batteria di significati in background che non ci si accorge di lasciare alla cortese attenzione dell'ascoltatore attento.

IV)
Ora, se a Vossignoria non spiace, giungiamo al cuore del mio interesse di, diciamo, “critico”. Le ripetizioni che sono continuamente presenti in questo componimento, meraviglioso come pochi finora ho giudicato tali, racchiudono la clavis aurea di tutto lo scritto. Ma non una clavis, una chiave qualsiasi, ma una consecuzione di frasi che prese singolarmente, scritte in sequenza e lette in maniera unitaria danno INSIEME il significato complessivo, “aureo”. Esse guidano, in base alla ricostruzione che ne ho fatto nella mia personale opinione, la lettura e i significati. Ma ora entriamo in merito e proviamo a leggerli insieme:


La vita è effimera, danziamo fanciulla.
La vita è incerta, guardami negli occhi fanciulla.
La vita è una gabbia, liberami fanciulla.
La vita è triste, ridiamo fanciulla.
La vita è strana, ammiriamola insieme fanciulla.
La vita è breve, amiamoci fanciulla.
La vita è bella, assaporiamola fanciulla.


Parte dubitativa, affermando una sorta di realtà oggettiva della vita (essa è “effimera”). Successivamente, in un klimax discendente precipita verso la negatività, la vita è una “gabbia”, è “triste”. Giunto sul fondo di quella sentenza di tristezza assoluta, però, la caduta del klimax si ferma, no, si inverte! Incredibile, alla fine... l'imprevisto: si inciampa in qualcosa che non ci saremmo mai aspettati, un paraprosdokian ci assale alle spalle, privandoci del respiro mentre a tentoni annaspiamo verso la fine del testo, perché all'improvviso si ribalta la logica. La vita non è più “incerta”, ma viene improvvisamente giudicata “strana”, ammorbidendo le dure posizioni precedentemente espresse. Diventa “breve”, non più “effimera”, ed infine muta, come una farfalla al termine del lungo sonno nella crisalide, in “BELLA”. Un finale tanto inaspettato quanto dolce. La forza sintattica ed espressiva si coglie appieno, a mio parere, solo scomponendo il testo, apparentemente unico, in stanze fittizie suddivise dall'elemento “verbo fanciulla” che si ripete, come un ritornello sempre uguale e sempre diverso, come una sorta di particolarmente distanziato isocolon (o comunque una specie di parallelismo).

Ecco, ho concluso! Mi spiace per la mia prolissità, so che probabilmente ti sarai già addormentata sulla tastiera a metà della lettura, magari ti serviranno quattro o cinque brioche mangiate di fila per concludere il resto della recensione, ma non avrei potuto scrivere niente di meno senza rendere poco merito o comunque svalutare il complessivo valore di ciò che hai deciso di dedicarmi. Nonostante la lunghezza ho tagliato molte cose e ho alleggerito l'analisi che avevo precedentemente fatto perché sarebbe stato davvero un mattone unbearable. Quello che ancora voglio e ritengo doveroso aggiungere sono degli speciali ringraziamenti da parte mia per aver deciso di dedicare proprio a me questa opera che hai scritto. Nonostante la lunghezza estremamente ristretta, dato che conosco i tuoi standard di scrittura, so che hai deciso cin questa maniera appositamente per condensare tantissime emozioni in poche righe, dandomi modo di sbizzarrirmi con le mie palpitazioni emotive e con le mie farneticazioni (se fosse stata ancora più lunga, la recensione sarebbe potuta tranquillamente divenire opera a sé stante pubblicata in appendice! xD!). Ora sai come mai la mia recensione si è fatta così a lungo attendere. Spero solo che possa essere cosa gradita, che non offenda nessuno e che basti a darti un'idea circa il se mi sia piaciuta o meno.
So che per noi che siamo scrittori (ebbene sì, anche se non si direbbe sono scrittore anche io, povero inetto capitato qui praticamente per caso! xD! E non vuole affatto essere un cleuasmo, ma è la mia pura e semplice opinione su me stesso medesimo. ù.ù) avere delle recensioni belle lunghe in cui non si lesina sui perché ed i percome le storie sono state gradite non ha prezzo. ^^
Bene, direi che siamo giunti allo stadio dei saluti. A proposito, spero che non me lo toglierai, il saluto, dopo questo, anche perché ci vediamo tutti i giorni in università pertanto potrebbe essere abbastanza problematica come situazione. xD! Tuttavia non chiedermi di abiurare le mie tesi perché non lo farò giammai. ù.ù
Ti voglio bene, grazie davvero di avermi dedicato uno scritto così bello, a volte rimanevo così incantato da quanto era meravigliosamente complesso da non sapere nemmeno da che parte cominciare a scrivere la mia recensione. Grazie a Dio (oppure, sfortunatamente, a seconda dei punti di vista!) l'ho cominciata e ultimata! Alla prossima, ciau ciau!

Alexander Scarlet Carson

Ps.
Spero che la nostra amica Tsubaki3 non si arrabbi, ho proprio l'impressione che stavolta sia davvero uscita più lunga di quella che avevo lasciato a lei per “I will love you for a thousand years and more”. Me sa che stavolta ho fatto un po' le differenze... xD! Ahahahahahah! Vabbè, rimedierò! ^^
Pps.
In realtà non ho niente da aggiungere, tranne che SI SCRIVE PPS E NON PSS! xD! È “post post scriptum”, non “post scriptum scriptum”! Ahahahahahaha! Ecco, adesso ho davvero concluso. ^^
ASC
 

Recensore Junior
05/05/13, ore 14:37

Fic estremamente lirica, l'ho apprezzata assai!
In questa, oltre al tributo a Lorenzo il Magnifico, ho notato anche una certa influenza catulliana (hai rievocato in me l'amato carme "Vivamus mea Lesbia, atque amemus" e se poi penso a quel povero poeta sfortunato in amore, mi struggo nel pensare a Degel e Seraphina che mai han conosciuto l'idillio di un bacio nel manga -o se lo hanno vissuto, è stato qualcosa di unico e raro).
Veramente pregevole, una piccola perla di emozioni!
Bella! Ottima! Mai pensare al domani in amore: è una gabbia mentale!

Recensore Veterano
05/05/13, ore 11:00

No..no no non si capiscee che sono innamorati in fondo.. lui (SPOILER!!!!) crepa per lei!!! Al solito è fantastica, scritta benissimo, scorrevole e assolutamente priva di errori grammaticali. Non sono degna di lasciarti una recensione io... LODE A TE O GRANDE ET ALTISSIMA ET BELLISSIMA BETA! Ma lo sai che Dado mi dice lo stesso? "Non leggere quella roba * e qqui rischia la morte* prima di venire a letto che poi ti rigiri e non mi dormi* bastardo.... Cooomunque! Sono felicissima che tu sia viva!!! E' splendido vederti!! Mi manchi tantissimo!!! Vabbè non sono nessuno per dirti se venire o no su EFP... aspetto la prossima storia con ansia perchè seriamente, LODE A TE O BETA!!

Recensore Master
04/05/13, ore 21:18

Oddiooooooo, come rendermi felice!!!!! *^* cioè tu parli di filmini mentali, ma non ci crederai, io mi sono sempre chiesta se fossi l'unica a farsi i filmini mentali su Degel e Seraphina, perchè mi sono ritrovata sempre a parlare con fans che dicevano che non c'era nulla dietro (!!!) Ma tu mi hai smentita e sono troppo contenta!!! :)
Degel e Seraphina sono la mia accoppiata preferita IN ASSOLUTO! E leggere di questa piccola perla (Lorenzo dei Medici poi!!! *^*) mi sono sentita felicissima!!! A mio parere hai reso benissimo i sentimenti di Degel, che appunto non può confessare il suo amore per Serafina (ç____ç) Ahhhhh, ora mi hai incuriosita sopra ogni limite!!! :) Sono davvero contenta di aver letto una minific dove un'altra autrice la pensa esattamente come! POICHE' DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA... come non piangere in questa frase ç___ç entrambe sappiamo come andrà a finire! Comunque grazie davvero per questa chicca :) non so neanche come descrivere quello che provo ora ehehehhehe mi sento fuori di me dalla gioia!!! :)