Ciao ^^
Sono qui per la recensione che hai chiesto ad EFP_Editing ^^ Come da regolamento, devo leggere i primi cinque capitoli e poi controllare gli errori dell’ultimo.
Partiamo subito dagli errori: non ne ho trovati molti, anzi, a livello grammaticale la tua storia è pressoché perfetta (a parte un problema di stile di cui ti parlerò dopo). Ti segnalo solo un paio di cose:
Bhè, -> Sul dizionario me lo dà be’ o beh
E’ -> È
l acquirente l’abbiamo -> manca apostrofo
Da -> dà (il verbo va accentato)
Passarono […] Passavo le -> ripetizione
benvenuto e.. -> tre puntini
rattristava , ero r -> c’è uno spazio in più dopo rattristava
dopo te, -> dopo di te
sta volta -> stavolta
possiede una grande fama -> mi pare che si dica avere una grande fama
Devo anche segnalarti la mia perplessità sugli avvisi che hai messo nella storia: il tipo di coppia dovrebbe essere het, dato che la storia è romantica e comunque parla di varie coppie; raccolta indica quelle storie in cui ogni capitolo è autoconclusivo, quindi non è il tuo caso; spoiler indica le fanfiction che trattano di cose non ancora successe nelle uscite in Italia, la tua storia essendo originale non può rientrare nella categoria. Senza contare che nel riassunto ci sono tre errori in due frasi (tornarà , findazato, cerherà ), il che non fa una bella impressione iniziale ^^’
Per quanto riguarda i dialoghi, ti segnalo anche per curiosità qual è la convenzione usata di solito: quello che hai utilizzato tu è il trattino breve (-) che viene utilizzato unicamente per gli elenchi o per le parole composte. La forma del discorso diretto che utilizza il trattino si riduce a questi casi:
— A____.
— Ciao.
— A____ — a____.
— Ciao — disse Maria.
— A____, — a____.
— Ciao, — disse Maria.
— A____ — a____. — A____.
— Ciao — disse Maria. — Come stai?
— A____, — a____. — A____.
— Ciao, — disse Maria. — Come stai?
— A____ — a____, — a____.
— Ciao — disse Maria, — come stai?
— A____, — a____, — a____.
— Ciao, — disse Maria, — come stai?
Dove le lettere indicano maiuscole e minuscole ad inizio frase. Quando invece la frase che segue il dialogo non ha a che fare con il dialogo (non è Né disse, né parlò, ecc) va maiuscola dato che è una frase a sé. Ad esempio qui: con gli occhi -, mille volte la mia migliore amica, non ci vorrebbe la virgola e mille andrebbe maiuscolo ^^
Tornando indietro, ora che ti ho segnalato le imprecisioni, devo dire che ho apprezzato molto la grafica della tua storia; purtroppo il banner non si vede più, ma mi è piaciuto il modo di impostare il titolo, lo stile scelto e anche il fatto che ci siano le rientranze nei paragrafi; mi è quindi molto dispiaciuto quando ho visto che al capitolo sette hai cambiato font e tutto, i primi capitoli sembravano più ordinati e davano la misura di quanto ti fossi impegnata per presentare una buona storia.
Per quanto riguarda la trama, purtroppo non posso dirti molto, in quanto sono arrivata appena al capitolo cinque e non è successo nulla di che. La colpa è anche mia, che non sono molto portata per le storie romantiche, ma devo dire che i primi capitoli “perdono” un sacco di tempo ad elencare cose che la protagonista fa, senza che sembrino avere una propria utilità, perché a parte alcune cose (es. il fatto che le piaccia la cioccolata) non servono a caratterizzarla eccessivamente. Ma cose tipo elenco di pagare il taxi, prendere la valigia, ecc a volte mi sono sembrate un po’ pleonastiche. Capisco che ci siano alcune teorie che dicono ‘show, don’t tell’, eppure mentre leggevo quei pezzi non provavo alcun interesse per quello che stava succedendo, mentre sarebbe stato meglio approfondire altre cose. Ad esempio, un'altra parte che non ho ben capito è stata quando è uscita con l’amico pittore e gli altri: un paragrafo solo per elencarli, manco li vediamo parlare, e poi sembrano sparire nel nulla. Magari torneranno più avanti, però in quel caso aveva più senso farli parlare un po’ di più, o addirittura non farlo troppo, se non avevano abbastanza importanza.
Insomma, devo ammettere che quando ho iniziato, con la storia della villa, dei ricordi e della nonna, speravo che ci fosse qualcosa di più sotto, invece quando è spuntato l’amico d’infanzia mi è sembrata una cosa un po’ troppo basilare. Ci sta che sia colpa mia che mi sono fatta troppe aspettative, però dato il titolo e l’incipit speravo che la casa avesse più importanza, invece al momento sembra essere stata un mero pretesto. Ma devo dire che così non nutro particolare interesse nelle vicende amorose dei protagonisti.
A questo si aggiunge uno stile non troppo esaltante. Non è che sia scorretto in sé, come ti ho detto non ho visto errori, ma per quanto mi riguarda non ho del tutto apprezzato alcune tue scelte. Una delle quali è quella di mettere troppe frasi coordinate con le virgole. Ad esempio qui: “La nonna Kate mi ripeteva "più impari più cresci", avevo sempre fatto tesoro di questo suo consiglio, lo conservavo insieme al diario che mi aveva lasciato.” Io avrei messo un punto prima di avevo, avrei messo una pausa. Come hai messo tu, ti ripeto, non è scorretto, ma ci sono tante frasi di questo tipo e sinceramente a me danno sempre l’idea di un “elenco della spesa”, preferisco più le frasi lunghe, ma unite da congiunzioni/subordinate, oppure le frasi con più pause. Nel tuo modo si legge tutto di seguito molto velocemente, così da avere tante informazioni che sembrano però troppo slegate l’una dall’altra.
Inoltre, sempre per le virgole, a volte ne metti troppo poche, quando secondo me ci andrebbe una pausa. Ad esempio “Prego si accomodi”, starebbe meglio “prego, si accomodi”; oppure qui “Farlo da sola era impossibile infatti il ragazzo ”, è troppo attaccato, a parer mio ci andrebbe una virgola dopo impossibile, se non anche un punto; il vocativo va messo sempre con la virgola, quindi qui “Ok, a presto Sophie. “ ci andrebbe la virgola dopo presto.
Altre cose che mi hanno infastidito durante la lettura è l’uso del gerundio. I puristi del bel scrivere dicono che si deve usare pochissimo, perché indica la contemporaneità e spesso noi invece lo utilizziamo con azioni consecutive. Nel tuo caso non mi è piaciuto perché, a mio parere, crea un effetto cacofonico quando lo utilizzi in frasi dove le due azioni sono state compiute molto lontane nel tempo, oppure riferite a cose diverse, come ad esempio qui “ed essendosi fatte le nove di sera preparai la cena”. Oppure anche qui “io ero la contabile essendomi laureata in economia e commercio.” Io personalmente ci avrei messo un “dato che, perché, ecc”, dato che la differenza di contemporaneità è notevole. Di nuovo, non è sbagliato in sé, ma leggendolo mi ha dato una brutta sensazione appunto di cacofonia. Suppongo che questo sia però gusto personale.
L’ultima cosa che mi ha infastidito dello stile è il problema con i verbi e con i pronomi dimostrativi. Ad esempio prendiamo le prime frasi della storia “Ritornare in quella casa non mi era sembrato tanto strano fino ad oggi. Il viaggio da Parigi fino a qui non durò molto.” Dalla prima frase, usi un tempo che sembra far presumere che lei in quella casa ci sia già arrivata, ma la seconda invece si riporta al presente della storia (che come tempo è il passato remoto), causando uno sfasamento fastidioso, aumentato dalla parola “oggi” (dato che invece la storia è al passato, quindi non è affatto “oggi”). Inoltre, lo sfasamento c’è anche fra “quella casa” e “qui”; in questo caso preciso può funzionare perché in effetti sono due posti diversi (qui come Londra, quella come casa a cui non è ancora arrivata), ma unito ai verbi aumenta il senso di sfasamento. In linea generale, credo che sia meglio decidere a priori se il punto di vista è lontano dalla storia, e quindi utilizzare un tipo di determinativi uniforme. I verbi sono comunque il problema più serio: nel flashback ad un certo punto usi il presente, quando anche il resto della storia era al passato e quindi, di nuovo, sfasamento. Ed essendo il presente della storia al passato remoto, se racconti qualcosa che nella storia consiste nel passato, dovresti usare il trapassato prossimo o remoto (a meno di non fare flashback staccati dal contesto), quindi ad esempio una frase come “La conobbi al college e insieme aprimmo una boutique d’abbigliamento parigino”, andrebbe messa “l’avevo conosciuta al college ed insieme avevamo aperto”, oppure questa “Non mi capitava di stare così dai tempi in cui conobbi Simon:” sarebbe stata “dai tempi in cui avevo conosciuto Simon”.
Sui personaggi a dire la verità non posso dire molto, nonostante ci siano stati presentati non sono riusciti in qualche modo a colpirmi, ma ho apprezzato che tu abbia cercato di dare loro un buon background e una buona caratterizzazione, e anche delle particolarità. Quindi, benché non riescano ad essere particolarmente incisivi, sono comunque buoni. L’unica cosa che non ho capito è quando lei dice “star internazionale poco materialista”. Insomma, l’essere materialisti non è in media un complimento, anzi. E comunque non capisco cosa c’entri con il suo discorso sulla casa: se è interessato alla casa per un aspetto affettivo, dovrebbe essere un bene che sia poco materialista, non un male. E se invece intende che è un bene per la casa che la compri qualcuno di materialista, allora non ha senso il seguito dato che lui non sembra affatto materialista. Insomma, non mi è molta chiara come cosa. Devo dire anche di essermi chiesta quanti anni hanno i protagonisti: l’idea di lei che impazzisce per le caramelle è buona, ma la scena dopo con loro che mangiano le praline, non so, l’ho trovata un po’ infantile per due persone che dovrebbero essere degli adulti.
Mi dispiace averti fatto così tante critiche, spero che tu non ti sia offesa e che ti possano essere utili in futuro ^^ Sono comunque solo le mie impressioni personali. In bocca al lupo per il seguito!
Akemichan
Recensione di EFP_Editing |