Recensioni per
Le donne della montagna
di Nemainn

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/07/13, ore 10:53

Sono appassionata di celtismo da vent'anni, in particolare della loro sfera spirituale, al punto che, dopo alcuni anni, ho scelto di abbracciare la spiritualità antica in toto, facendomi portavoce della Dea esattamente nel modo che tu descrivi: non fare (predicare in giro), ma ESSERE. Quindi mi sono emozionata moltissimo nel leggere la sua OS, che è forse sintetica, ma sicuramente di grande impatto emotivo.
Ho narrato la mia esperienza a molte donne, nel corso degli anni; alcune hanno capito ed hanno fatto proprio questo modo di vivere che tu, molto efficacemente, chiami "farsi guerriere della bellezza", e ciò mi ha riempito di gioia. Per coloro che non hanno capito... pazienza, sono loro a vivere nell'oscurità, non noi che abbiamo visto la Luce della Dea.
Grazie di cuore per questa splendida storia.

Recensore Master
10/07/13, ore 01:29

La notte di Samhain, le donne riunite in cerchio che invocano la Dea... che bell'immagine! *_*
E anche il messaggio della tua OS è bello, perché è vero che le donne dentro di sé hanno una grande forza, quella forza tutta femminile ma che è capace di superare tanti ostacoli, molti più di quanti se ne superino con le spade. E la Dea, che le donne le accudisce e ricorda loro chi sono, questo lo sa bene.
Ogni volta che si nomina la Dea Madre, mi vengono in mente i libri splendidi di Marion Zimmer Bradley e ogni volta ripenso a quanto quelle sacerdotesse e quelle donne che hanno ascoltato la voce della Dea, siano riuscite a fare grandi cose. Ma a parte la Bradley, credo che questa OS sia molto attuale, perché nell'epoca in cui viviamo, le donne hanno imparato a barcamenarsi nella società soprattutto in due modi che non fanno loro onore: o svendono la loro dignità, diventando un oggetto sessuale, oppure dimenticano la propria femminilità, diventando dure e aggressive come uomini.
Siamo alla confusione totale e questo messaggio della Dea, dovrebbe essere molto più nostro.
(A parte che se fosse per me, un po' tutta la cultura celtica dovrebbe essere più nostra!)
Comunque tutto questo sproloquio era per dire che la tua OS mi è piaciuta e mi ha riportato indietro in un tempo che rimpiango, anche se non l'ho mai vissuto.

Recensore Junior
05/06/13, ore 14:50

Questo concetto di bellezza è originale e la concezione della ‘vita come testimonianza’ (“Non dovevano fare, dovevano essere” stupendo!) mi ha colpito molto.
È interessante anche quello che dici qui “nel suo cuore qualcosa era cambiato, talmente profondo e radicale era quel cambiamento che sentiva di essere un essere nuovo, eppure era ancora sé stessa. Doveva imparare di nuovo a conoscersi” perché mi sembra molto realistico, a volte nella vita ci capita qualcosa che la sconvolge e ci cambia rendendoci creature nuove.
Mi sembra originale anche la rivalutazione della figura della donna, la quale ha peculiarità sue proprie che la rendono diversa dall’uomo, ma che sono importanti e vanno valorizzate.

In alcuni punti non mi convince molto l’uso dei segni di interpunzione, alcune frasi sono un po’ contorte e confuse altre spezzate o ininterrotte.

Ti segnalo un paio di frasi che non mi suonano molto bene:
- “Lingue di fiamma come ali di fenice si libravano nella notte senza vento, la fredda roccia della montagna sotto i loro piedi nudi” scritto così sembrerebbe che ‘i piedi’ appartengano alle ‘lingue di fiamma’ e non alle donne;
- “il suo viso sembrava trasfigurato. Forse la luce, forse altro” nella seconda frase io inserirei un verbo (‘forse era la luce’) oppure una preposizione che funga da nesso con la sentenza precedente (‘forse dalla luce’).

Refusi: credo che “Via Lattea’ si debba scrivere con le maiuscole, ma potrei sbagliarmi…; ‘lì’ e ‘là’, avverbi di luogo, hanno l’accento; “notti sacri” per ‘sacre’.

Bella storia! Fornisce molti spunti di riflessione.

a presto
frav