Recensione/valutazione per il contest "When I can see you again?"
Grammatica e ortografia: 13/15
Niente affatto male, ma purtroppo ho dovuto togliere due punti a causa di refusi come “pwr” (doveva essere “per”) “apparte” in luogo di “a parte”, c’è poi “Era Lily che lo avevo incantato” e una “d” eufonica (“ad unirsi”, c’è una corrente di studiosi abbastanza forte che consiglia di usare la “d” eufonica solo quando la parola inizia con la stessa vocale della congiunzione, quindi “ad avanzare” sì, “ad unire” no), forse ti sembrerò eccessivamente severo, dato che sono il primo che infiora i propri post di errori di battitura anche grossolani, ma un racconto a mio parere dovrebbe essere qualcosa di più elaborato e raffinato dal punto di vista grammaticale a parte questo, non ho trovato nulla che mi sembrasse degno di segnalazione.
Stile: 14/15
La scelta di una serie di messaggi concisi credo che renda bene lo spirito del personaggio, del resto chi sta agonizzando difficilmente può esprimersi attraverso lunghi discoesi, peccato che però noti una certa differenza nella grandezza del font (si passa da un Tahoma 8.5 a un Tahoma 12 senza motivo apparente, o comunque io non sono riuscito a capirlo.
Originalità: 8/10
Direi che c’è, non mi dispiace affatto che i pensieri di quell’uomo di mezza età malvissuto siano stati per l’unica persona che non l’abbia considerato un paria, purtroppo avversi fati e secrete (ma nemmeno poi tanto) lo hanno portato a circondarsi di tipi poco raccomandabili che lo hanno eliminato senza tanti complimenti, mi sembra un’ottima scelta, dato che in questo modo suggella una vita che ha trascorso nel ricordo di una persona che le era stata tanto vicina, ma che gli eventi separeranno da un abisso (e non mi riferisco solo alla morte violenta dell’ormai signora Potter).
Gradimento personale: 8/10
Per apprezzare l’ho apprezzata e non poco, non deve essere stata facile la scelta di narrare gli ultimi istanti di vita di un personaggio così complesso, visto spesso come un incompreso, che non è riuscito nemmeno a conquistare l’affetto dell’unica persona che amava (ma almeno ha potuto consolarsi criticando aspramente il padre davanti al suo rampollo) alle prese con quella che può essere vista come la sua ultima sconfitta, se gli si ponesse la domanda se ha avuti più rimorsi che rimpianti, probabilmente opterebbe per la seconda, dato che non credo possa averne di rimorsi, o almeno non percepirli come tali.
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
Brecht ebbe a dire che ci siede dalla parte del torto visto che gli altri posti sono occupati, nel caso di specie ho sempre pensato che la scelta di Severus fosse dettata dal desiderio di rivalsa, dato che la militanza nelle forze del Signore Oscuro gli avrebbe permesso di avere una rivalsa contro il mondo che disprezzava e dal quale veniva ricambiato con altrettanta acredine; essendo persona intelligente ha capito dove l’avrebbe portato quella strada, pagandone il fio in crudelissima maniera, quello che più mi colpisce in questa storia è appunto la volontà di non pentirsi per la sua scelta, la colpa non era certo stata sua, ma della ragazza che non lo capiva…troppo comodo, da quel che ho capito il tuo racconto invita ad avere rispetto per lui, ma non pietà o simpatia, né d’alta parte la chiederebbe (il protagonista mi è sempre parso un tipo che fondamentalmente odiasse piacere).
Attinenza al tema: 3/5
Direi che c’è, non male la scelta di collocare questa storia negli ultimi istanti di vita del professore, quando tra pochi istanti (se si crede siano fondate le teorie di vita oltremondana) è probabile che possa davvero rivederla, anche se forse in sgradevole compagnia…
Totale: 50/60 |