Recensioni per
Calma piatta.
di Dave1994
Buona sera. Mi è stata consigliata da una persona questa poesia. La recensione che lascerò è neutra, perchè direi una fesseria dicendo che mi è piaciuta del tutto. Parto dalle cose che mi sono piaciute. Il lessico mi piace: semplice, niente di impossibile da capire, e la preferenza di verbi che ricordano suoni o sensazioni è pane per i miei denti. Dalla descrizione della poesia la pioggia mi è apparsa come una doccia calda in inverno che riscalda la pelle (molto rilassante tradotto). Mi è piaciuto anche come hai descritto le tue immagini, che risultano evocative e, descrivendole fedelmente, riescono a trasmettersi nel lettore. Passiamo alle cose non piaciute. Struttura: non c'è una musicalità. Era iniziata bene la poesia, con quelle virgole che dettavano il tempo e la simmetria delle parole utilizzate, ma poi ti sei perso con il procedere della poesia. Quella frase in mezzo senza figure di suono lunga un chilometro potrei paragonarla ad una nonnina che ricama dolcemente un maglione di lana: lei è tutta presa dal suo lavoro, e si sta impegnando con gli uncini a ricamarla perfettamente. Si ferma un attimo, perchè si accorge di aver lasciato i biscotti in forno. Arriva il nipote stronzo (che non ha niente da fare), con un enorme forbicione in mano, e si mette a tagliuzzare il lavoro della nonna. Questa è la sensazione che mi ha lasciato quella frase. Poi, che sia una bella metafora, nessuno lo può mettere in dubbio. Ma quando decidi di stravolgere la linearità di una poesia devi fare in modo che non risulti troppo drastica nei confronti del lettore (magari solo una sillaba in più rispetto alla precedente, oppure metti delle figure di suono che riprendano i suoni del verso precedente), oppure fare in modo di riprenderla in un verso precedente, come una sorta di montagna russa (almeno lì dici "ti torturo un pochino prima di farti godere la poesia"). Sempre per quanto riguarda il suono, vedo che hai accostato suoni con le "r" alle "l", dove la prima dovrebbe essere utilizzata per descrivere frasi che dovrebbero richiamare rumore, mentre la seconda per frasi che dovrebbero richiamare leggerezza e delicatezza. Sono un fan dell'antitesi non utilizzata solo nelle figure retoriche, ma qui è come schiacciare una pietra con una piuma ( da questo punto di vista, sono esenti il primo e l'ultimo verso). Ti saresti dovuto concentrare di più sui termini con le l, piuttosto che quelli con le r, oppure fare in modo di mettere delle allitterazioni con le l o con suoni morbidi ( ci, gi, gli, ecc...) in modo da ricalcare di più quel tipo di suono, rendendo il graffio della r quasi ineccepibile. Il secondo verso è quello che non ho capito più di tutti. Da quello che hai scritto nella poesia, uno dovrebbe godersi questo odore di pioggia impregnato di aromi ed essenze. Potevi dire "fresco" al posto di pungente. Pungente non mi fa venire in mente un odore stimolante, godibile, ma uno fastidioso, che più annusi più ti viene da starnutire. Già hai messo aspro in antitesi con dolcemente: non puoi permetterti di ricalcare l'asprezza con il pungente, perchè rende inutile la sensazione di profumo che avresti voluto fare successivamente. Potevi renderla così :" |
Okay, questa poesia è bellissima. Decisamente. Sei un genio. |
Buondì, :) |