Perdonami questo imperdonabile ritardo, ti prego!
la scuola in questo periodo è terribile, un vero disastro!
e guarda cosa mi tocca fare... approfittare dei giorni di febbre per potermi riposare!
che cosa dire?
è bella :) proprio carina,
mi piacciono proprio le sensazioni che sei riuscita a trasmettere tramite le tue parole,
mi sembrava quasi di sentire il fiatone della piccola Sophie mentre correva, il suo orrore, la sua rassegnazione, tutto intorno a me, come a lei, era nero e rosso, cenere e fuoco.
e grida, e pianti!
anche se ho trovato il passaggi un po' brusco, mi è piaciuto molto il momento in cui lei capisce che quella è ancora casa sua, e realizza che devo proteggerla!
mi piace il suo cambiamento durante questo piccolo scritto:
all'inizio è spaventata e tutto è confuso,
poi il barlume di speranza di fa largo fra i suoi occhi rischiarandole la strada...
ed eccola, alla fine, una piccola donna pronta a lottare!
Davvero complimenti!
solo una piccola osservazione:
_"il più lontano dall’Inferno in cui si era trasformata la sua scuola." sebbene questa frase vada benissimo, a prima vista sembra incompleta, dopo quel "il più lontano -possibile- dall'Infero in cui..."
poi mi è un po' dispiaciuto non riuscire a vedere l'immagine, ma ho visto che una ragazza te l'ha messa nella sua recensione con il giusto codice, quindi ti dico: ottima scleta, l'immagine fa da cornice in modo perfetto alla tua storia... l'ha ispirata lei?
ancora bravissima,
un abbraccio,
W. (Recensione modificata il 30/05/2013 - 11:43 am) |