Ciao, molto bella questa storia! Complimenti, mi è piaciuto molto il modo di caratterizzare e contestualizzare la situazione mano a mano che andavi avanti a scrivere.
Dapprima l'avevo trovata un po' troppo, come dire, fatale. Ma poi andando avanti ho trovato che la tua descrizione di Mello e della sua rabbia mista a dolore, misto a qualcosa di ancora più profondo, si molto azzeccata. Tutti i personaggi che hai inserito, Near, Watari, Matt - specialmente Matt - li hai inseriti con criterio, cosicché sembra che essi esistano per dare un senso a tutta quella situazione. Che essi esistano nel momento in cui li nomini, come ombre necessarie, ciascuna con la sua peculiarità, il numero uno, il vecchiaccio, il migliore amico... Come se si dovesse per forza catalogarli per dare loro un ruolo, cosa che fa trasparire il bisogno di Mello di avere un mondo se non stabile che conosce, intorno a se. Di essere sicuro delle cose, ecco.
E Matt, che è l'unico che lo capisce e che, come dice lui, riesce a guardargli dentro, sembra quasi che veleggi fuori, oltre questa situazione tragica, ottimista, sorridente, confortante. Contrasta moltissimo con i bambini che piangono e la pioggia che scroscia sulla tomba di L e sul detective stesso, però trovo che sia anche lui necessario, che debba esserci.
Beh, non so quanto senso possa avere questa recensione, comunque ti faccio ancora complimenti per la one shot che hai scritto e ti saluto!
Baci!
Mina |