Oh, mio dio, ma è bellissima! Premesso che amo le storie brevi e che hanno un perché, ma questa è anche deliziosa e molto, ma molto tenera. Devo dire che mi hai molto sorpreso, da come avevi iniziato, la storia sembrava molto più lunga di quanto in realtà non era. Ma penso tu abbia fatto bene a descrivere così bene il mobilio e l'ambiente del 221 di Baker Street, soprattutto perché arrivati ad un certo punto non ci si aspetta ciò che in realtà succede. Prima il biglietto e poi la coperta alla fine sono dei veri tocchi di classe. |
Posto che per poco non ho cominciato anche io a singhiozzare insieme al dottore.... |