Spero non ti dispiaccia, sono passata a lasciare la tua valutazione :)
Grammatica/Ortografia 4,5/5
Come concordato, ho ignorato tutti gli spazi che l’HTML si è mangiato, ed è stato davvero un bene, perché la storia è praticamente perfetta senza di loro. Ti ho però tolto un mezzo punto per via di un errore di concordanza: ad un certo punto tu scriviLa vita è tutto ciò che ti resta da offrirgli [...], però il complemento di termine a cui ti riferisci è a loro e, per quanto possa essere accettato nel linguaggio parlato, in italiano sarebbe offrire a loro oppure offrire loro. Tolto questo errore, il resto della grammatica e dell’ortografia sono perfette, infatti mi è dispiaciuto un po’ dovertelo segnalare.
Sintassi/Lessico/Stile 14,5/15
Hai scelto una sintassi molto frammentata, ricca di segni di punteggiatura che spezzano l’andamento delle frasi, quasi tutte piuttosto brevi, ottime per sottolineare il ritmo incalzante di una battaglia, che presumo sia il momento che stai descrivendo. Hai utilizzato anche molte ripetizioni, per enfatizzare i concetti e per rendere alcune immagini più vivide. Ho apprezzato molto il tipo di lessico da te scelto, molto calzante per descrivere la gravità e il dolore del momento e che hai mantenuto anche per descrivere i ricordi di Fabian non legati alla battaglia, e questo dona alla storia un senso di continuità che altrimenti sarebbe stato spezzato. Forse, ma questo è solo un mio parere, la presenza di così tante virgole e così tanti incisi, rende la lettura un po’ singhiozzante, ma l’ho trovato abbastanza calzante con la scena descritta.
IC 9/10
Anche tu, come le altre partecipanti, ti sei trovata ad avere a che fare con un perfetto sconosciuto e ti sei dovuta inventare una caratterizzazione da zero. Non c’è che dire, hai fatto un buon lavoro. Ci hai descritto Fabian come un combattente, che non è disposto ad arrendersi nemmeno dopo aver visto la morte del fratello, anzi, spronato proprio da quella morte, torna a combattere, anche se questo gli costerà la vita poco dopo. Hai descritto un uomo normale, con desideri semplici, che si è trovato suo malgrado nel ruolo dell’eroe, che lui però non sente come proprio. Mi è piaciuto anche il riferimento al legame con il suo nucleo magico, concretizzato dalla bacchetta. Ti ho tolto un punto perché avresti potuto essere più concisa nella descrizione del momento delle due morti e del riferimento ai suoi nipotini e concentrarti maggiormente sul suo non voler essere un eroe.
Attinenza citazione 19/20
Mi è piaciuto il modo in cui hai preso le parole di Malocchio per descrivere Fabian e Gideon e le hai completamente ribaltate nelle intenzioni del personaggio. Fabian non voleva essere un eroe, voleva una vita normale, voleva poter tornare a casa dalla sua famiglia insieme al fratello. Il destino, però, ha voluto diversamente. Un’idea molto carina e apprezzabile, che però poi non hai realizzato fino in fondo. Mi spiego meglio, penso che avresti dovuto concentrarti maggiormente sulla questione Eroe/Non Eroe, mentre tu hai preferito dilungarti maggiormente sulla descrizione della morte di Gideon e sulla reazione di Fabian. Certo, se tu ti fossi tenuta più vicina all’idea originale, probabilmente non avresti dato vita alla storia che ho tanto amato, quindi, per quanto sia una cosa che va a tuo sfavore nella valutazione, è anche una cosa per cui ti sono grata.
Gradimento personale 10/10
Devo dire che, indipendentemente dal risultato del contest, questa è la storia che ho amato di più, e penso sia per questo che l’ho lasciata per ultima nella valutazione, volevo cercare di essere il più possibile imparziale. È tremenda e forte, leggerla è stato come ricevere un pugno nello stomaco. Hai scelto di descrivere un momento orribile nella vita di Fabian, non tanto perché sono gli ultimi istanti della sua vita (già di per sé una cosa tremenda), quanto perché è stato costretto ad assistere alla morte del suo fratello gemello, la persona con cui ha vissuto tutta sua vita. Una persona che gli somiglia talmente tanto che, nella morte di Gideon, Fabian può vedere l’immagine della sua stessa morte. Le sue emozioni sono descritte talmente bene che ho avuto un brivido nel leggere la storia, non solo la prima, ma tutte le volte in cui l’ho riletta andando a caccia di errori o imperfezioni. Veramente un ottimo lavoro, una di quelle storie che mi ha fatto mangiare le mani per non averla scovata prima. ho amato soprattutto l’ultima frase, quando dici che l’orologio segna le nove di sera: un particolare inutile, un vezzo superfluo, ma che io ho trovato quasi agghiacciante nella sua superficialità, in netto contrasto con le due giovani vite appena spezzate.
Totale 57/60
Aggiungerei una dichiarazione d'eterno amore per questa storia, ma non vorrei sembrarti esagerata, quindi mi limiterò ad infilarla tra le preferite e rileggermela ogni tanto *-*
|