Neji era un personaggio che a me è iniziato a piacere verso la parte conclusiva della prima stagione, non lo nascondo: dopo il combattimento contro Kidomaru riponevo grandi aspettative in un ninja e in un ragazzo come lui, specie dopo la sua 'conversione' e la comprensione del sacrificio del padre e del suo ruolo nel clan.
Penso che sostanzialmente lui avesse già capito in quel momento qual era il suo posto in quel villaggio ed il fatto che sia diventato Jonin nella seconda serie me l'ha praticamente confermato, per avere la possibilità di salvare e proteggere i suoi compagni, i suoi amici che credevano nel suo genio, specie Naruto.
Sono d'accordo quanto hai detto del fardello del padre: anche se Neji si è sentito più libero e capace di aprire quella gabbia che lo opprimeva fin dalla morte di suo padre Hizashi, sono certo che il confronto con suo padre non sia mai morto e sepolto: persone così forti della casata cadetta degli Hyuuga hanno bisogno di trovare uno spazio di grandezza, non esercitata e vissuta in maniera onnipotente ma solo per il bene degli amici e dei compagni.
Capire in ritardo tutto quello che si è e si deve fare è probabilmente una delle cose più tristi che rendono la morte anche molto angosciante (cosa che io ho provato nel vedere il cap.614) e troppo veloce (considerando che aveva solo 17 anni) per compiere il suo piacevole incarico di ninja.
E' riuscito a salvare Hinata e Naruto da una morte che ha sfiorato i loro volti e i loro corpi esili e il suo sacrificio, sebbene sia stato repentino e poco approfondito, rimarrà non solo nei cuori di chi apprezzava Neji ma anche in quei due personaggi che lo ameranno per tutta la vita, in un modo o nell'altro.
Comunque sia, bentornata a te e alla raccolta, mi mancava!

Hai fatto un lavoro molto buono e ho apprezzato come hai dipinto Neji in questo ritratto, molto adatto, IC e vicino a quello che è di recente successo in guerra.
Complimenti, aspetto il prossimo aggiormento.

Un abbraccio,

Watashiwa