Ciao!
Come al solito ho scelto una poesia perché è il genere che mi stupisce, scusa se sono andata a pescarla tra le tue pubblicazioni meno recenti!
Ti dico subito che non ne capisco niente di qualsiasi cosa anche solo lontanamente legata alla scienza e quindi, nella mia ignoranza, sono dovuta andare a cercarmi dei termini sul dizionario per rinfrescarmi la memoria XD
Nonostante ciò (quindi stranamente!) la lettura non è risultata pesante... mi dava un'idea di leggerezza, non saprei spiegarti perché ma non ho immaginato un amore tormentato e passionale... al contrario, pensavo a uno dai toni quasi adolescenzali.

Ora ti nomino due associazioni che sono nate nella mia testolina mentre leggevo. Ti dico prima la più cretina: ho pensato a un video musicale dei primi anni del duemila che riprendeva una canzone un po' più vecchia, Rock'n'roll robot si chiamava, se non mi sbaglio.
La mia testa funziona male.
La parte più normale di me invece ha pensato al film "L'uomo bicentenario", forse l'hai visto, in cui una ragazza s'innamora... no, non lo dico, sennò faccio spoiler <.< Comunque è un film che mi piace tantissimo, quindi il fatto che tu mi ci abbia fatto in qualche modo pensare è positivo!

Scusa per la strana recensione... a presto! :)

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Ciao collega fantascientista! :)
Allora analizziamo questa poesia.
Già nei primi tre versi ho potuto immaginare una specie di sistema planetario di emozioni, che gira in vorticose elissi, grazie all'attrazione gravitazionale di magari un nucleo, un cuore. Questo amore tanto diverso, irreale, quanto vero e palpabile...ferreo direi. Bello il fatto che definisci l'aspetto dicendo che è ha lineamenti perfetti, mani e confini. Però poi ho capito che più che l'amore verso un singolo robot è amore verso la fantascienza. Bene bene, not bad :)

Alla prossima!
-Anasse N.

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Sembrano un ossimoro l'amore e la scienza insieme, eppure in questa poesia li hai resi vicini. Mi è piaciuta molto.
Complimenti e cose belle,
Emma

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Molto in ritardo, eccomi! Era da un po' che non leggevo poesie come le tue, e devo dire che è sempre piacevole trovare qualcosa che svii dai soliti argomenti senza però stonare o suonare troppo fuori luogo. Insolito, ma tu sei sempre riuscita a coniugarlo benissimo :) è stato un po' come leggere di un moderno Pigmalione al femminile, e poi mi è piaciuta particolarmente la "scientificità" con cui ha rivestito quest'attrazione, è una cosa che mi ha sempre affascinato molto più delle solite interpretazioni con tanto di batticuori e sudori freddi! Voglio dire, l'elettricità, le particelle, sono tutte cose che ci sembrano piuttosto distanti e appartenenti esclusivamente al campo della scienza, ma in fondo ci appartengono e in questo caso stai parlando di un robot, ma è bello che qualcuno sappia usarle anche nella scrittura.
Un'altra delle immagini che più mi ha colpito è stata quella dei "tessuti di metallo" e delle "candide vesti bianche": sembrano quasi antitesi, ma si amalgamano alla perfezione! Mi pare di vedere quasi questa scienziata tutta intenta a contemplare la bellezza irraggiungibile della sua creatura, così delicata e anche così pericolosa... insomma, bravissima! :)

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E' una poesia molto bella, la sua originalità in particolare mi ha colpito più di ogni altra cosa. Il fatto che è stato il frutto della tua ispirazione, è un atto creativo notevole che va interpretato sotto molteplici chiavi di lettura, come l'inarrivabile scienza della fantascienza che si sposa perfettamente con la poesia romantica a tutti a portata di mano. Ti faccio i miei più sentiti complimenti per la tua creazione, un saluto più che cordiale, a presto.

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