Recensioni per
Quis est Catullus?
di Mattotoro
Vedo che non sono l'unica ad amare le atrocità della letteratura latina *ride* beh, non che Catullo mi piaccia più di tanto, a dire il vero. Però ho trovato molto carina questa introspezione a lui dedicata. Dopotutto un po' tutti noi abbiamo vissuto dei "momenti catulliani" (oddio, che termine orrendo...ma vabbè) amando una persona che non ci corrispondeva. Complimenti comunque. |
Ciao, premetto che Catullo è il mio poeta preferito in assoluto(le sue poesie rappresentano tutte le passioni della vita, anzi i suoi scritti sono 'vita'), quindi vedrò di scrivere una recensione decente. |
Non so quante parole ci sono in questa storia, ma è incredibile come tu sia riuscito/a a condensare tutti i pensieri che intendevi trasmettere in così poche parole. hai un dono della sintesi che io mi posso solo sognare :) Passando all'argomento. Catullo, non so per quale motivo, mi affascina incredibilmente, forse per il suono del nome, che sembra qualcosa di dolce e silenzioso, o forse per il suo amore non corrisposto verso Lesbia/Clodia ecc... (come dici tu all'inizio) Il contrasto tra luna e sole poi mi ha colpita moltissimo: credo che tu abbia catturato perfettamente l'essenza di una donna come Clodia. Una domanda, più di chiarimento che di reale "non capito": Catullo è morto, vero? Le parole di Ade mi sono piaciute così tanto che ho riletto la frase due volte per quanto era scorrevole, poi l'uso della seconda persona (che io amo moltissimo) mi ha fatta sentire incredibilmente vicina a Catullo e alle sue sofferenze. L'unica frase che realmente non ho capito è l'ultima, o meglio, non ho capito come si lega al resto della FF. Per il resto, è meravigliosa. Lo stile è talmente fresco e fluido che è stata un piacere da leggere questa FF. A presto |
Un componimento molto interessante. La disparità tra la semplicità dell'aspetto formale e l'articolata completezza di quello contenutistico lascia trasparire da ogni frase l'interesse autentico e sincero provato per l'autore di cui si tratta e il mondo in cui è vissuto, effetto che si può ricavare anche da alcuni provvedimenti retorici e sintattici che si possono rinvenire in vari punti del testo. Ad esempio, notevoli sono le ripetizioni di espressioni come "Chi è Catullo che piange, ama e odia la stessa donna?", o di singoli termini (vedi anche il "così" del quinto rigo, che però ha un sapore troppo pleonastico), ma anche le anafore che caricano in più momenti la tensione espositiva e sentimentale del testo rendendo, senza tutta via variarne di troppo l'elevatezza generale, già di per sé non modesta, ma al contempo neanche esageratamente evidenziata. Per quest'ultimo motivo mi sento di poter identificare una stretta connessione tra lo stile utilizzato in tale componimento e quello, tipicamente classico, degli originali componimenti latini, ma senza l'elevatezza stilistica che li caratterizza. Ribadisco, comunque, che la semplicità dello stile non reca danno alla comunicazione di sentimenti e sensazioni, ma forse una maggiore cura, in particolare dal punto di vista delle immagini scelte (che a volte risultano un po' troppo scontate), renderebbe un lavoro simile ancora più affascinante. |