Bene.
Eccomi qui, come promesso. Nemmeno a farlo apposta, ho gli Iron Maiden in sottofondo, anche se la canzone in questione non è The Mercenary (è Aces High, per la cronaca).
Molto bello e profondo questo flusso di coscienza (non so se sia giusto, in realtà, chiamarlo così) di Lucius.
Devo dire che mi ha fatto riflettere molto.
Mentre leggevo pensavo ad un vero soldato. Perché, io immagino, tutti i soldati sono nient'altro che pezzi di legno, semplici marionette al servizio di una causa che dovrebbe essere superiore, ma che spesso non lo è.
Tutti quegli uomini in divisa si riducono alla negazione di se stessi, a dei fantocci, costretti a uccidere a comando e - cosa più importante - a non pensare. Mai.
Ecco, questa è l'impressione che ho avuto di Lucius, quella che forse hai voluto dare anche tu.
Dietro la freddezza, necessaria per essere un Mangiamorte che si rispetti e non destare alcun sospetto nell'Oscuro Signore, scopriamo un uomo segnato, pentito delle sue scelte, angosciato.
Sia per lui che per il figlio, che si trova a pagare per i suoi errori.
Scopriamo un uomo, e basta. Perché anche i cattivi sono uomini, e tu hai voluto farlo capire.
Ho notato che hai ripetuto diverse volte l'aggettivo "malato" riferendoti a Voldemort e al suo ideale di eliminazione di Mezzosangue e Nati Babbani. Se da un lato mi ha dato un po' fastidio dal punto di vista sintattico, dall'altro è stato un rafforzativo.
Perché, come hai sottolineato più volte, Voldemort è folle, malato, corroso dal male.
L'unico problema è che Lucius se ne sta accorgendo troppo tardi, ad un punto di non ritorno, dove le alternative sono due: continuare a servire il suo Signore, oppure morire nel peggiore dei modi e finire in pasto a Nagini, che ingrasserà per benino.
Scopriamo un uomo stanco, intrappolato, oppresso.
E hai ragione, probabilmente Lucius fa parte di quella cerchia di personaggi poco considerati e analizzati.
Ovviamente, nulla da dire sulla grammatica e nessuna critica da fare alla storia.
Ben strutturata, scorrevole, credibile e originale.
Che vogliamo di più?
Mi sa che non smetterò mai di farti i complimenti!
Alla prossima!
Ghost.
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