Cioè. Io leggo la tua risposta alla recensione (che dolce, tra l'altro! Di solito la gente - e pure la sottoscritta - non risponde alle recensioni alle vecchie storie, non mi aspettavo di leggere risposta! Che gentile, davvero <3) e poi trovo questa... meraviglia. È bellissima, unica, assurdamente vivida.
In particolare ho amato il modo in cui l'hai fatta svolgere, in un insieme di alti e bassi che - concedimelo - magari saranno veramente romanzati, ma sono di una poesia unica se uniti a... tutto quello che c'è nel background della storia. Il citazionismo (?) di Meg sta alla citazione iniziale come la stessa sta alla storia intera, per dirla alla tua maniera. Ed è geniale, sì, una delle cose più geniali che ho trovato ultimamente. Una poesia unica, una trama mozzafiato. Mi sento un opuscolo della Mondadori di quelli brutti, in questo momentto. Pazienza. La tua storia è stupenda. È il romanticismo spiegato alle capre (leggi: la sottoscritta), riesci a rendere ogni scena con potenziale di banalità superiore a 100.000 fluida, coinvolgente, magnifica. Come la confessione sul divano. Assurdamente... *pausa perché la recensora deve astennersi dagli scleri*. Tecnicamente anche la confessione sulla fontana aveva potenziale clichettoso da paura, ma ero troppo in brodo di giuggiole per capire se alla fine fosse andata in cliché o no, mi spiace. Dovrai chiedere a qualcun altro.
È semplicemente magnifica, poi, perché oltre a tutte le magnificherie giganti ci sono anche quelle più piccole, più semplici, quelle che la eleggono a storia perfetta. Il filosofeggiare di Meg. La cravatta di Jason. Le equazioni. Elliot. Meg che compra il vestitino azzurro (tutta la mia gratitudine per non aver messo una descrizione chilometrica di quel vestito, a proposito). E, boh, niente. È semplicemente perfetta, cara, è una storia magnifica. Dritta dritta tra i preferiti!
Bravissima, ancora, a presto <3
Bi |