Questo è un gran bel racconto. Sul serio.
Prima di tutto, per lo stile. Adoro questa tecnica di narrare l'eterno presente, di far progredire la storia senza che si noti il passare del tempo. La uso spesso io stesso, perché da all'atmosfera del racconto quel tocco fiabesco, mitico, surreale. Come dicevo, molto bello.
Poi, la storia in se. Fa riflettere. Sulla tristezza a la felicità. Sul nostro rapporto con gli altri e su come possano cambiarci
Ultima cosa. L'ungherese. Non l'ho mai imparato (a parte qualche parola) ma adoro l'Ungheria e la letteratura ungherese (mi ricordo che a scuola i miei compagni leggevano Pirandello o Joyce, io leggevo Kosztolanyi).
In sintesi: Mi è piaciuto moltissimo. |