Ecco, invece questa storia è tanto buh ;_;
Marco era davvero il personaggio solare, allegro e carino ;_; penso sia stato "logico", in qualche modo, farlo morire, così com'è stato "utile" alla maturazione di Jean - sì, in realtà è stato solo e unicamente per la maturazione di Jean. Ma quanta sofferenza, quanto dolore ;_;
Hai descritto bene le emozioni di Jean, mi ha fatto tanta pena e tanta tristezza, povero patato ;_; la sua impotenza è resa bene, così come anche la disperazione che non si arrende al "limite" che la morte impone. D'altronde, Marco resterà un'ombra ancora a lungo, nei suoi sogni *altra sofferenza, terribile terribile sofferenza*
Toccante, ecco ;_;

Piango. Piango tanto tanto tanto.
L'errore in cui si incorre troppo spesso nello scrivere di Jean e Marco è dipingere Jean come divorato dai sensi di colpa per non avere potuto salvare il suo amico, ma qui, qui no, non l'ho visto. Sono righe brevissime, ma fanno un male atroce, vanno dritte al punto, senza girarci attorno o ricamarci sopra come d'altronde è giusto che sia. Non ha alcun senso tergiversare su un dolore talmente grande e soffocante: Jean è solo un adolescente, e pertanto i suoi pensieri sono così disconnessi, increduli, veloci... In queste poche righe, a mio parere, hai raccolto in modo terribilmente reale i pensieri del Jean dopo Trost, un Jean traumatizzato ma sulla via della maturazione, pure fin troppo reale! ;_; Mi viene da piangere.
Complimentoni!
Un bacio lacrimoso
Aranea
(Recensione modificata il 16/07/2013 - 08:58 pm)