Questa è una cosa davvero interessante: entrare nei pensieri di Alex durante la guerra di Ishval. Ricordo che mi colpì molto la scena del manga in cui il generale stringe fra le braccia un bambino, piangendo per l'ingiustizia di quella guerra, dimostrando così di avere un lato profondo che prima ignoravo completamente. Perché è bello che in una storia vi siano dei personaggi comici, ma è anche giusto non limitarli a questa categoria, e l'Arakawa ce lo dimostra con Alex, Ling e tanti altri ancora.
Il tuo racconto approfondisce una scena già vista ma degna di un'accurata interpretazione. Hai scavato nella mente del protagonista mettendo in risalto quelli che sono i suoi pensieri, spiegando passo dopo passo cosa lo indurrà a prendere la definitiva decisione di abbandonare il campo. È di grande impatto il momento in cui Alex si avvicina al corpo del bambino, con le gambe deboli, tremanti "come se avesse paura che il giovane fosse in grado di urlargli in faccia che gli aveva negato la vita". Wow! Mi piace come, in questo caso, il senso di colpa dell'assassino sia tale da non provare sollievo all'idea di vedere la vittima innocente tornare alla vita, ma paura. Un terrore dettato dalla consapevolezza di essere "dalla parte sbagliata", perché Alex sa benissimo chi dei due ha avuto torto; la coscienza di aver compiuto un atto atroce è tale da trasformare un innocente bambino morto in qualcosa che sarebbe in grado di abbattere persino lui, l'alchimista nerboruto. Perché in un certo senso è vero che la sensibilità rende deboli le persone. Ma non è un concetto negativo di debolezza: le persone sensibili sono "più deboli" delle altre semplicemente perché non riescono ad accettare passivamente le ingiustizie. Per questo è giusto dire che un uomo che non sa cosa siano l'amore e la pietà non è succube di questi sentimenti. "Succube" è la parola ideale, perché sottintende quanto questi sentimenti siano la principale causa di "debolezza" del genere umano. Una debolezza su cui gli homunculus e il Padre fanno naturalmente leva per i propri scopi.
"In quel bimbo aveva trovato la sua forma personale all'idea della morte, come quel ragazzo aveva focalizzato la sua nelle armi." Anche questo paragone mi è piaciuto molto. Mette a confronto l'assassino e la vittima dando un'ulteriore conferma di quanto i loro punti di vista siano differenti. Ma la frase che mi è piaciuta di più, e qui devo farti i miei più sinceri complimenti, è questa: "Il calore stava abbandonando piano piano il corpo, quasi fosse una tangibile testimonianza del volo della sua anima." Attraverso il termine "testimonianza" hai messo in relazione l'idea astratta di anima con quella fisica e tangibile del calore. È un'immagine bellissima quella del corpo che diventa freddo perché l'anima lo ha abbandonato; questo mi fa pensare che attraverso un semplice abbraccio noi trasmettiamo agli altri molto più del nostro calore, ma l'anima stessa. E per una come me che ha un debole per gli abbracci pensare una cosa del genere è davvero il massimo <3
Questa fanfiction va sicura sicura nelle preferite, brava davvero!
Strato. |