"Ma chi è l’artista, se non colui che guarda l’eternità e le sorride come ad una vecchia amica?"
mi sto picchiando per non averla pensata io una frase del genere... La trovo semplicemente perfetta per concludere. Perfetta.
Ho scritto parecchie fiction sul personaggio di Sasori ed il tuo punto di vita mi ha incuriosito, sembra molto simile al mio ma è allo stesso tempo abbastanza diverso e leggere la tua interpretazione mi ha fatto piacere.
Non ho mia visto la sua figura al pari del tempo, non l'ho mai visto come un essere capace di avere "una vecchia amica", per me è sempre stato avanti a tutto, avanti ai suoi sentimenti, dai quali però è ancora in parte dipendente ma soprattutto l'ho sempre visto immerso nell'arte, immerso nel suo mondo e lontano, lontano da una realtà come il dolore e la solitudine, caratteristiche che l'hanno fatto crescere e allontanare dalla visione della realtà.
Diciamo che io ho sempre visto un Sasori-eterno, mai un Sasori-vittima delle sue stesse mani...
Che interessante dilemma che mi hai posto davanti, mi divertirò a pensarci (ciòè a consumare quel povero neurone) su.
Grazie :) |
