Recensioni per
Against the Odds
di andromedashepard

Questa storia ha ottenuto 94 recensioni.
Positive : 94
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/07/13, ore 14:13
Cap. 2:

Inizio col dire che questo capitolo ha un sapore molto ironico e gradevole.
L’ho trovato piacevolmente allegro nella vita comune della Normandy, l’ironia in sala mensa è tipica di una serata tra amici in vena di scherzi, cosi come il piacevole disquisire di Garrus e Thane su quale fucile sia il migliore.
Sto iniziando a conoscere una Shepard molto particolare che ha le sue cicatrici sia dentro che fuori ma sa anche essere divertente e spiritosa quando serve.
Infatti nel leggere il siparietto tra lei e Joker quasi mi fatto quasi rotolare per terra dalle risate.
Ma ho assaporato anche note malinconiche, la storia della malattia di Thane è descritta in maniera cosi reale che quasi ci si può entrare in contatto.
E poi, anche se sono passati più di due anni,  per Shepard è ancora cosi vivido il ricordo della sua morte, il momento in cui i suoi polmoni hanno smesso di respirare, fino a emettere quell’ultimo gemito di fiato che l’ha portata a vagare nello spazio fino a Cerberus.
Il pensiero che un suo compagno possa morire in quel modo cosi terrificante  è qualcosa che la lascia scioccata.
E poi c’è l’accettazione, il titolo del capitolo, che ad una prima lettura sembra focalizzarsi su Thane, su l’accettazione della sua malattia sia per se stesso sia per Shepard, in quanto comandante di un equipaggio ad un passo da una missione suicida.
Ma, ma …. rileggendo bene, non si tratta solo del drell, ma anche di Ann o forse soprattutto di lei.
Quel “ho imparato ad accettarla” di Thane, quella sua tranquillità dello spirito, forse le fa prendere consapevolezza su come lei invece non ha ancora “accettato” l’eventualità che la missione fallisca.
Su come non si accetti mai di sapere di morire, e che forse l’unico momento in cui lei ha abbracciato questa folle idea fu nello spazio immenso prima di lasciare che l’oblio la trascinasse via con sé.
Devo dire che mi piace sempre di più questa storia, ha un non so che di divertente ed intimo allo stesso tempo.
Ti trascina nelle loro emozioni tracciandone i contorni e le sfumature in quell’equilibrio di vite che è all’interno della Normandy.
Spero di non aver scritto una marea di pensieri nosense!! :)

Complimenti, e grazie per averla riportata anche di qua.
Ti abbraccio.
K.

Recensore Veterano
15/07/13, ore 07:24
Cap. 2:

Premetto che anche questa è una non-recensione, come ti avevo anticipato. Quindi appoggio la mia seconda tazza di caffè a fianco della tastiera e comincio a scrivere. La prima ha accompagnato la lettura, la seconda accompagnerà questa non-recensione :D
Mentre ti leggevo mi è venuta il mente la sensazione dolce e rassicurante che si prova svegliandosi e trovando al proprio fianco la persona che condivide la tua vita, quella che ami, e sapendo esattamente dove ti trovi, nella tua casa o in un posto di villeggiatura, ma comunque in un posto che ti è caro e familiare. Forse mi è venuto in mente questo accostamento perché la mia vita ha ben poco a che fare con tutto questo e magari ogni tanto provo nostalgia... ma questo non ha importanza.
Quello che importa è la sensazione. Leggere, no, rileggere pagine che ti hanno già colpito ad una prima lettura, dona questa sensazione dolcissima. Ho cominciato a sorridere come una stupida non appena ho intravisto Thane e Garrus da lontano, sapendo benissimo che stavano facendo discorsi da cecchini, sapendo che li avrei sentiti discutere di Mantis e Viper. Tra l'altro, l'ultima volta che ho giocato a ME3, te lo devo proprio confessare, di fronte alla scelta su quale dei due fucili portare al livello 5 e portarmi come equipaggiamento ho pensato esattamente a questo pezzo della tua storia... poi ho optato per il Viper :D
Insomma, alcune delle storie che si leggono qui, e che nascono dal gioco, in qualche modo vi tornano e, se non lo alterano direttamente (perché questo sarebbe impossibile), alterano le emozioni che provi giocando e a volte perfino alcune scelte. Sto parlando di quelle storie che ti rimangono dentro, che donano ricordi che restano impressi nella mente in modo indelebile.
Sono storie che in qualche modo diventano parte di te e che ricordi a sprazzi, magari anche quando sei fuori dal gioco vero e proprio, mentre stai scrivendo la tua storia o ne stai pensando un brano.
Ma torno alla prima sensazione, quella di dolce familiarità e di sicurezza, perché il tuo Garrus è lo stesso che conosco io, quello di cui sono perdutamente innamorata. Non ha importanza che non sia lui la romance, lui è comunque lui, e questa dolce sicurezza è rassicurante e deliziosa. E non serve ricordarti quante volte ci siamo trovate ad ammettere quanto Ann e Trinity si rassomiglino.
Spero che non penserai che sto solo abusando del tuo tempo nel costringerti a leggere queste farneticazioni, ma nel rileggere i tuoi brani ricordo bene ciò che mi aveva colpito la prima volta e ciò che ti avevo scritto e mi rifiuto di ripeterti le stesse cose. E' in quel caso che mi sembrerebbe di farti perdere tempo...
Ti ringrazio per avermi fatto iniziare in questo modo la giornata e ti abbraccio forte,
S.