Bella. Mi piacciono le tematiche pesanti, le storie che quando le leggi danno fastidio al punto tale che inizialmente le ignori. Poi, durante la giornata, nel bel mezzo della tua vita normale, escono fuori mentre meno te l'aspetti e ti lasciano secco.
E' come il ronzio in lontananza di quando sprechi troppa acqua e una voce ti sussurra all'orecchio che un giorno non ce ne sarà più... e tutti continuano con noncuranza a non farci caso. Tanto, quando accadrà mai, neanche ci sarò più io...
E' accompagnati da questa mentalità che finiremo più fregati dei dinosauri.
In particolare ho gradito la ridondanza del "vite normali, interessi normali, amici normali, preoccupazioni normali": una litania che si protrae e ti fa sentire il peso dell'esistenza.
Ottimo lavoro; magari le tante Janette nel mondo non cambieranno mai, ma il compito dello scrittore è comunque quello di udire i bisbigli nascosti dell'universo e farne un urlo per le orecchie sorde, così che tutti possano sentire.

Un ultimo piccolo appunto: ci sono delle sviste grammaticali e non vorrei che penalizzassero una lettura così bella