(Quarta classificata al contest "Saving people, hunting things... the family business")
Grammatica: 10/10 punti
Lessico e stile: 8/10 punti
Caratterizzazione: 7/10 punti
Originalità: 8/10 punti
Gradimento personale: 7/10 punti
Totale: 40/50 punti
La grammatica è ottima, non ci sono errori.
Lo stile è davvero buono, scorrevole, preciso. Ti segnalo solo una virgola mancante (“Alcune minuscole [,] altre molto lunghe”) e una ripetizione (“Sosteneva di potercela fare anche se non ce la faceva davvero”). In quest'ultimo caso, meglio usare un sinonimo, tipo “non ci riusciva” o qualcosa di simile. Inoltre, c'è una frase con tre trattini che risulta un po' confusionaria, meglio sostituire l'ultimo (quello prima delle parole “quello vero”) con una virgola.
Dal punto di vista della caratterizzazione, la principale obiezione che ho da fare è l'errore nello scrivere il cognome dei protagonisti (“Wincester” invece di “Winchester”, sia ). Potrà sembrare banale, ma fa storcere immediatamente il naso al lettore, un po' come vedere scritto “Herry Potter” o “Jonh” in altri fandom. Per il resto, ho apprezzato il modo in cui hai delineato il rapporto tra Sam e Dean, che è molto particolare. Anche io adoro leggere slash tra loro due, ma ciò non toglie che spesso il passaggio risulta forzato o affrettato: per questo mi è piaciuta la tua scelta di non attraversare quel particolare confine.
La storia non brilla per originalità, ma l'idea di usare come fil rouge della trama le ferite e la loro sutura è interessante e l'ho apprezzata.
Nel complesso, mi è piaciuta la tua storia, anche mi sarebbe piaciuto leggere un po' di dialogo (ma questo, naturalmente, rimane qui confinato nel parametro di gradimento personale). |