L'introduzione mi ha stregata, come anche le parole iniziali e tutta la storia.
Mi hai catapultata bel mondo di Cassandra (bellissimo nome) e non ne sono più uscita. Ho apprezzato davvero tutto di questa storia; è molto curata e originale. Insegna a non lasciarsi adagiare, a non arrendersi, a non rifugiarsi nella propria mente, ma ad imparare ad affrontare il mondo reale; questo bellissimo messaggio lo accompagni a una descrizione dal sapore agrodolce sulla vita.
Anche la scelta del cambio di carattere mi è parsa azzeccata. La parte in corsivo è sicuramente la mia preferita, nella mia mente me la immagino benissimo come battuta di un film, pronunciata da una voce fuoricampo. Mi è sembrato di vedere Cassandra e quando il lettore vede i personaggi il traguardo raggiunto dallo scrittore è davvero importante.
Hai curato tutto e ho apprezzato molto che tu abbia giustificato la scelta dei tempi verbali non lasciandoli al caso.
Unica cosa questa frase "Era piccola, nella casa dei suoi, quando erano ancora con lei entrambi." mi suona male, come se avesse qualcosa che non va; secondo me andrebbe cambiato qualcosa.
Per concludere ti faccio i complimenti sia per l'idea che per lo stile con cui l'hai sviluppata, sono davvero colpita dalla tua bravura. Complimenti.
Ti lascio con la frase del testo che mi ha fatto riflettere più delle altre:
"Gli uomini tendono a sedersi a minimo un sedile di differenza gli uni dagli altri.
Tutti sono chiusi nella loro piccola individualità… Chi legge il giornale, chi legge un libro, chi ascolta la musica con le cuffiette, chi fa più di una cosa di queste insieme.
Animale sociale?
Ma non fatemi ridere, l’uomo è l’animale più solo che abbia mai messo zampa sulla faccia della Terra."
Ancora complimenti.
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