Ciao!
Non sono una grande fan di Lily e James, lo confesso, ma il titolo (che è davvero stupendo) mi ha spinto a scegliere questa storia tra le altre. È lo stesso di un libro per ragazzi da cui hanno tratto anche un film, ed ero davvero curiosa di vedere quale senso avresti dato tu a queste parole.
Cuore d’inchiostro.
Tant’è che, avendo letto l’introduzione, ho creduto che James avrebbe smesso di farsi odiare da Lily, non che tra loro ci fosse già del tenero.
Ma il modo “moderno” in cui hai scelto di farli dichiarare (con un bel tatuaggio) è stato ingegnoso. Non l’ho affatto disdegnato, anzi. Ho apprezzato molto che il cuore, l’amore e il sentimento che li lega, sia racchiuso come da una catena, un tatuaggio che conserveranno per sempre.
Hai scelto di usare i loro Patronus e non nomi o cuoricini, i Patronus. Qualcosa che sembrava già legarli ancora prima di questa decisione. È stata una scelta intrigante!
Cominci il testo descrivendo la personalità di Lily. Lily che non piange, Lily che, per certi versi, mi ricorda un po’ Ginny. E nonostante tutto questo coraggio, nonostante sia una Grifondoro (prima cosa che ci ricordi), Lily ha paura. Ha paura mentre sa cosa sta per accadere, mentre sa cosa sta per affrontare.
Non Voldemort, non una riunione con l’Ordine della Fenice, no. Un tatuaggio.
E da ciò che ci racconti è stata proprio lei a proporlo a James. A lui che non aveva nemmeno idea di cosa fosse un po’ di inchiostro impresso a vita nella pelle. Impresso su di lui come un marchio…
E James si lascia marchiare per lei, per ciò che prova per lei, per il loro amore.
Molto dolce il fatto che lei continui a chiamarlo per cognome, affermando di non avere paura.
“Ed è per questo che ti amo.”
Finché non è proprio lei a prenderlo per mano e a trascinarlo dentro al locale. Combattendo le sue paure! |