Ciao.
Ho letto prologo e capitolo uno e non ho il coraggio di andare avanti, mi manca completamente la forza psicologica necessaria.
La storia è tappezzata da una quantità di errori che tu probabilmente nemmeno immagini; la grammatica non è un qualcosa di opzionale, da usare a proprio piacimento, e non c'è scrittore che nel suo testo, oltre a non rileggere - perché, credimi, si vede - ci metta una quantità così vasta di abominevoli errori. Io reputo la grammatica la droga di ogni scrittore o autore, perché senza le storie, per quanto magari ben sviluppate a livello di trama, risultano a ogni individuo orribili.
Prima di continuare a scrivere prendi un bel libro di grammatica, partendo dalle basi (perché sbagliare a scrivere lo e l'ho è gravissimo, così come la concordanza dei verbi) , studialo, leggilo, rileggilo, appunta le regole, leggi infinite volte le cose che non capisci, segui blog di scrittura, consulta autori DECENTI e non bambine che leggono le tue storie per puro spam/pubblicità, e, soprattutto, leggi. Non fan fiction, non quelle che metti nell'angolo pubblicità - una messa peggio dell'altra - ma libri, e non intendo quelli di Barbara d'Urso né il futuro manoscritto di Gemma del Sud (perché ormai ognuno si sente scrittore, purtroppo), ma libri veri. Stephen King, Oriana Fallaci, Ursula K. Le Guin, Pirandello, Kafka, e se vuoi optare per qualcosa di più leggero di alcuni citati, che posso dirti, anche i romanzi ormai letti e riletti che si trovano ovunque come la saga di Harry Potter della Rowling (saga che ha fatto nascere in me, dopo le fiabe, l'amore per la lettura e scrittura), i libri di Lisa Jane Smith (consiglio Il gioco proibito, triologia molto carina, o quelli inerente alle Streghe di Salem della quale non ricordo il nome preciso), Licia Troisi, Cassandra Clare e, se proprio non ne vuoi sapere di roba scritta decente, opta per la triologia di Hunger games (che nessuno mi prenda a sprangate; a me la triologia non è piaciuta, è vuota, ma è un parere personale).
Parlando della trama in sé, provo ribrezzo per l'incoerenza.
Domande senza risposta:
- Se Emily è un'autolesionista come può andare al mare, senza preoccuparsi dei già presenti e citati tagli sui polsi?
- Per quale assurdo motivo Destiny, invece di cercare di capirla, le ordina semplicemente di non tagliarsi per non rovinarsi la pelle?
- Come diavolo può, una persona, innamorarsi del suo bullo?
Qui potresti parlarmi di Sindrome di Stoccolma, ma sarebbe una gran cazzata (perdona il linguaggio). Prima di tutto perché la Sindrome di Stoccolma consiste in uno stato psicologico dove l'aggressore è il buono della vicenda e la persona affetta sta dalla sua parte. Emily è forse d'accordo con gli insulti di Harry? No. Quindi, come può ritenerlo l'angelo del suo presente?
Non levo, inoltre, altre critiche che ho a riguardo: prologo scontatissimo, insensato il collegamento fra la terza che la ragazza ha di seno e l'autolesionismo - che, la maggior parte delle volte, è una punizione che ci si infligge anche per odio verso se stessi e non mi pare che la tipa si veda poi così brutta, vista la descrizione -, dici di non plagiare la tua (o le tue) idee ma sai quante fan fiction esistono ed esistevano (magari già concluse) similissime alla tua? L'autolesionismo non è nato un giorno prima della stesura del tuo prologo, ma si è sviluppato negli ultimi mesi (o anni, non saprei) non so per quale motivo. Probabilmente perché la società di oggi sta peggiorando sempre di più, fermandosi solo sulle apparenze, ma non ho nulla contro autolesionismo & simili.
Altra cosa che ho dimenticato ma che ti consiglio di rivedere, è l'assenza completa di virgole, che risultano ormai molte e sepolte, e di conseguenza di punteggiatura visto che devo sempre e solo punti o punti esclamati o puntini sospensivi.
Alla prossima, se ci sarà.
Eirwyn
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