Recensioni per
Labbra Nere
di ManuFury

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
24/09/14, ore 12:31
Cap. 1:

Manu Fury: Labbra nere

Correttezza 7,7
Struttura 7,5
Anima 7,5
Segreto 8
Gradimento 7,5
Totale: 38,2/50

Questa storia ha spaccato per il segreto! Tra tutti è tra i due che più ritengo originali e quindi ti ho dato un voto alto. Ma veniamo al commento vero e proprio: il tuo stile è corretto, ma certe volte ti lanci in periodi "inutili" ai fini della storia. Cosa significa? Che leggendo mi sono imbattuta in alcune parti che avrebbero tranquillamente potuto essere omesse e la storia ne avrebbe beneficiato: sarebbe stata più scorrevole e piacevole e d’impatto.
Mi è piaciuto il modo in cui si percepisce la titubanza della protagonista e il suo sentirsi diversa. Il suo segreto mortale la priva della possibilità di avere una cosa semplicissima: l’affetto che un semplice bacio può esprimere.
Amo le leggende e mi piace che tu abbia inserito la leggenda di famiglia all’interno del racconto. Crea un’atmosfera cupa, incombente: il destino è tracciato, non si può deragliare. Mi piace molto anche il fatto che la fine della leggenda non si conosca, ma si possa intuire alla fine, quando la ragazza vede morire il suo fidanzato. Mi è piaciuta questa serie di eventi. Avrei evitato, però, di utilizzare un linguaggio "aulico" nel momento in cui lei racconta la storia al poveretto. Tu racconteresti una storia in quel modo? Io dico di no! Quindi suona un po’ di artefatto.
Mi piace anche il finale più o meno aperto. Deciderà di usare il pugnale oppure no? Io, se fossi stata lei, avrei deciso di diventare l’assassina più letale del globo.

Recensore Master
11/12/13, ore 13:53
Cap. 1:

Recensione/valutazione per il contest "La ragazza e...la maledizione " indetto sul forum di EFP

4° posto Manufury- Labbra nere
Grammatica e ortografia: 8/10
Non sarebbe del tutto malvagio, se non fosse per alcune sbavature ortografiche che si possono trovare all’interno del testo (in alcuni casi colpiscono anche il nome della protagonista, che si trova a essere chiamata “Vanesse” anziché Vanessa), c’è poi il famigerato caso di caffé scritto con un accento al posto di un altro, come anche l’uso preso da forum e chat di scrivere parole in maiuscolo per indicare che il personaggio sta gridando.
Per fare qualche esempio, potrei segnalare:
“tra tante altre collanina perché…”
La parola collanina non si accorda in numero con le precedenti
“SEI UN’IDIOTA E UN MALEDETTO”
Questa è doppia: uso dei maiuscolo a sproposito e apostrofo che non va usato perché riferendosi a un personaggio di genere maschile non c’è bisogno dell’elisione (insomma si poteva scrivere “un idiota”).
“Un singhiozzò le uscì”
Sarebbe stata preferibile la lezione senza accento.
“quello si far intenerire”
Molto probabilmente in questo errore c’entra la disposizione dei tasti sulla tastiera.
“le sue labbra nere non avrebbe mai più”
Qui sarebbe stato meglio usare “avrebbero”
Non vorrei sembrarti troppo severo, ma due punti in meno mi sembrano il giusto metro di giudizio.
Ci sarebbe poi questa frase:
“il cui regno si trovava sia tra le lenzuola sia in un qualsiasi letto”
Non mi sembra un errore propriamente detto, ma risulta difficile da capire, nel senso che la parola “sia” viene usata per indicare una disgiunzione, ma le lenzuola sono associate ai letti. se la frase fosse stato “il cui regno si trovava sia tra le lenzuola sia al di furori di esse” sarebbe stata per me più comprensibile, ma come ho detto prendi queste parole con beneficio d’inventario.
Stile: 10/10
Davvero molto bello, semplice, discorsivo, capace di mostrare molto bene il personaggio della protagonista sia come viene vista da altri che come si vede lei stessa, mi sono piaciuti molto il momento dell’incontro tra la protagonista e il suo ragazzo e il racconto della maledizione, li ho trovati ben inseriti nell’insieme del racconto.
Originalità: 8/10
Non lo è molto, perché il tema della colpa degli antenati che ricadono sui discendenti è decisamente usato e strausato, come anche la selettività nella scelta dei portatori della stessa, sia pure per volontà superiore (non male l’idea di far partire la maledizione da un’entità semidivina o con poteri paragonabili a quelli di una divinità, mi ha fatto tornare alla mente i rapporti spesso tesi tra umani e dèi tipici della mitologia classica, che spesso finivano male se non malissimo per i primi); insomma, si potrebbe dire che sia un carattere recessivo nei maschi, dominante nelle femmine
Gradimento personale: 9/10
Mi è piaciuta molto, solo che vi sono dei momenti che non ho capito molto bene, sicuramente per un mio limite, per esempio il dato anagrafico, mi sembra un po’ strano che la protagonista non abbia provato prima a baciare qualcuno (insomma, deve pur avere avuto delle cotterelle adolescenziali, e provare già allora l’emozione di quel gesto, posso capire il timore che poteva venirle dalla favola, ma quella è anche l’età dove si contesta tutto e tutti), inoltre sembra che i suoi antenati non abbiano mai provato a farsela togliere, cercando magari aiuti “superiori”.
Per uno scherzo delle sinapsi la particolare natura della maledizione mi ha fatto venire in mente Totò il figlio dello sceicco, dove la regina Antinea con un bacio trasformava gli uomini in statue d’oro, forse in quel si soffriva meno rispetto a un’intossicazione venefica.
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
La protagonista mi sembra molto ben caratterizzata, nonostante la pessima eredità portata alle donne della famiglia ha provato comunque a vivere una vita “normale” (anche se in quelle condizioni non sarebbe mai stata del tutto possibile, se non al costo di rinunciare a un atto abbastanza comune nella specie); quanto al ragazzo, sarebbe facile criticarlo per la sua scelta di non dare retta alla sua ragazza, ma bisogna comprenderlo, in quest’epoca laica e smitizzante, chi avrebbe mai creduto a quella che sembrava una favola per far paura ai bambini? C’è da dire che ha pagato davvero caro il voler provare se la leggenda fosse vera o meno.
Una menzione particolare va alla povera zia della protagonista, non so dire se la sua scelta sia stata davvero l’unica possibile, anche se l’idea di fondo di mettersi al sicuro dal rischio di far del male a qualcuno magari senza volerlo è lodevole, ma forse un po’ troppo drastica.
Attinenza al tema: 4/5
Direi che c’è, purtroppo il testo per come è stato presentato per il concorso non si vede come la ragazza reagisce alla prova che la maledizione passa anche attraverso di lei, condannandola a una vita di solitudine (o almeno senza poter baciare, un problema non proprio secondario in una relazione), c’è da sperare che non ripeta il gesto della sua parente, in fondo nella vita ci sono altre soddisfazioni, lei stessa era riuscita per tre mesi a stare con un ragazzo).
Totale: 43/50

Recensore Master
12/08/13, ore 20:30
Cap. 1:

Beh, che dire se non... geniale!!! Ricordo che mi avevi parlato di questa storia ed ero curiosissima di leggerla... detto, fatto^^ Ammetto che mi ha ricordato un pò una vicenda accaduta alla protagonista di una mia fic (che non ho mai pubblicato, quindi non imparanoiarti, non hai scopiazzato nulla^^), però non è affatto malaccio, davvero^^ Mirko è il tipico personaggio da film horror che non crede al mostro/fantasma/maledizione di turno e poi è sempre il primo a cascarci... ben gli sta u___u

Recensore Master
11/08/13, ore 22:52
Cap. 1:

Ciao, finalmente sono riuscita a passare anche da te. Ero curiosa di leggere la tua storia siccome abbiamo scelto il medesimo pacchetto e devo dire che è davvero ben scritta. Inoltre mi è piaciuta la trama. La maledizione della protagonista, che non è solo una favola ma è reale e culmina con la morte del suo ragazzo ha reso la storia davvero avvincente, complimenti, se dovessi scrivere un seguito per far capire che farà Vanessa penso che lo leggerei. Brava, ci troviamo al prossimo turno.

Recensore Master
08/08/13, ore 20:16
Cap. 1:

E' una storia sicuramente originale. Non ha voluto cercare facili lieto fini ed è rimasta coerente. Prompt rispettatissimo, i miei complimenti.
Correzioni:
loro non erano così male, avevano una bella forma a cuore [,] anche se erano
quale fosse il negozio [,] dove acquistava quel rossetto dal colore così bello e profondo.
conosceva bene [,] anche se non poteva vederla, perché era nera come le sue labbra.
Ma sono poi [Sono, poi,] sole storie? Domandò il grillo parlante nella sua testa, che fu di
aveva aumentato i suoi battiti. La [Le emozioni legate alla] paura per una possibile sorpresa mischiata [a quest'ultima] alla sorpresa erano state forti! Ma adesso [Adesso] nel petto di lei c’era posto per qualcos’altro [qualcosa d'altro] di ancora più forte.
“Ma qual [Qual] è il tuo problema, me lo spieghi?” Sibilò appena il giovane uomo,
Tutti i segreti sono profondi, tutti i segreti diventano [tutti diventano] oscuri, è questa la natura dei segreti [è la loro natura]. Quelle parole le vorticavano in testa come un
spostare qualche tavolo oppure per pulire. Un [Era un] vero cavaliere con un sorriso come spada e un grande cuore come armatura.
sembravano due pietre preziose. [Era] Consapevole fin da fanciulla [fanciullezza] della sua bellezza. Tutti gli uomini lodavano, la coprivano di doni inimmaginabili pur di giacere una volta, anche una volta sola [una sola] con lei. Ella, scaltra come poteva essere una volpe, aveva imparato ad usare il suo fascino come un’arma: gli uomini perdevano il senno di fronte a lei, alle sue labbra sottili e di quel colore così scuro e inusuale. Scoprendo la lussuria, ne era diventata regina [,] il cui regno si trovava [sia] tra le lenzuola si [sia in]
Ma pagò [Pagò] per quel suo dono oscuro quando, tra i tanti uomini, uno molto particolare di innamorò [s'innamorò] di lei. Questi
sopportando un’esistenza senza di lei. Suo padre, il Dio dei Cieli [,] il cui nome ormai è stato dimenticano, si infuriò [s'infuriò] e condannò la bella ragazza ad una punizione. Le sue labbra che erano velenose come quelle di una serpe, sarebbero state altrettanto letali e non solo le sue, ma quelle di tutte le sue discendenti femmine, così che non ci fosse più così tanto dolore [più un tale gravissimo dolore].” Concluse Vanessa.
leggermente abbassato. Ecco, il suo segreto non era più un segreto [,] ma
le avrebbe creduto, nessuno lo fa [faceva] mai. Tranne sua madre, nei confronti di suo
isolata da tutti. Ma questo [Questo] prima di conosce [conoscere] Mirko, che era stato il
“MA SEI [SEI] RICOGLIONITO?!” Sbraitò subito.
Lacrime gelide le rotolarono lungo la [le] guance appena arrossate per la disperazione, il
aveva mai voluto fare del male e aveva preferito farlo a sé [se] stessa piuttosto che agli altri.
Quando era piccola [,] le raccontavano sempre una favola: di una donna bellissima sopra
Tutti i segreti sono profondi, tutti i segreti [tutti] diventano oscuri, è questa la natura dei segreti [la loro natura].

Recensore Junior
08/08/13, ore 18:35
Cap. 1:

Non male la storia, davvero.
E' originale anche se è un po lenta.
La descrizione di Vanessa è davvero interessante solo che hai optato di più sul descrivere che sul mettere del azione.
Magari, non sarebbe meglio mettere questa storia nel drammatico? Comunque il finale è stato bellissimo, se si può dire così.
Mi dispiace un sacco per la maledizione della famiglia, ma c'è qualcosa che non capisco.
Se la prima donna a venir maledetta era di colore, anche Vanessa lo era?
Magari avendo parenti italiani la pelle si è chiarita, ma per esperienza la pelle tiene in ogni caso una leggere tonalità.
Ma sinceramente non credo abbia molta importanza.
Magari nella prossima storia non stare lì sui particolari c: