Più ti leggo più mi chiedo come nascano queste perle amare e dissacranti. A mio parere, nascono come una frase che suona bene e che stimola la tua mente, a me succede così di solito, e l'incisività delle prime frasi delle tue poesie sembra dare valore alla mia idea. Le tue poesie sono disarmoniche e armoniche allo stesso tempo: musicalmente parlando, una volta entrati nel ritmo, scorrono senza posa; dal punto di vista del significato capirle è davvero un'impresa, e anche quando si crede di aver trovato una chiave di lettura si rimane incerti. In questa poesia leggo di baci e braccia lungo le spalle, agli incroci stradali, ai semafori, ma sembrano infastidirti e in questo leggo una certa tristezza, come proveniente da insoddisfazione e spaesatezza. Mi chiedo perché continuare a subire e poi mi rendo conto di quanto sia stupida una domanda del genere. Troppe volte ho subito senza una ragione, solo perché la forza viene meno al nostro cuore (?).
Mi ricordi molto, per come scrivi, una mia cara amica che stimo molto e forse questo è uno dei motivi per cui mi sento attratta alle tue creazioni. O forse è quello che trasuda dalle tue poesie, un urlo, un marciume, una rabbia che mai ho incontrato su questo sito e nelle mie letture e, credimi, ne ho lette di cose in giro, specialmente di questo genere. 
Mi piaci, è inutile, mi sento attratta a te come una mosca all'adesivo moschicida: affascini e ferisci. Che è esattamente quello che io cerco nelle mie letture.

Leggi la risposta dell'autore