Ed eccomi quii!
Scusa se ieri sera non ho recensito ma ho avuto dei casini çwç
Anyway, devo ammettere che ogni riga della tua storia mi invoglia a leggere la successiva. Credo che tu abbia questo modo di scrivere.. come dire, magnetico, che ti tiene gli occhi incollati alla pagina finchè il tutto non è concluso.
La tua storia, poi, mi piace particolarmente perchè riesco ad immedesimarmi totalmente in Ando. Percepisco le sue due metà, una più simile ad Eiji e l'altra più conforme alla moralità giapponese, che si scontrano tra loro. percepisco il suo tribolamento mentale, la sua indecisione, la sua paura... è come se per per il tempo in cui leggo io sia Ando. Si crea una sorta di empatia tra me ed il personaggio.
Quello che, invece, non sono ancora riuscita ad inquadrare completamente è Eiji, ma credo che il suo carattere si rivelerà da sè nel tempo. Dopotutto, in poco spazio, sei riuscita a farlo risaltare parzialmente, ed è bene così.
Che altro dire.. credo che tutto sia conforme alle leggi morali giapponesi, ogni cosa è al suo posto, nulla lasciato al caso. Brava!
Ah, e, te l'ho già detto, il tuo stile mi ricorda quello di Charlotte Bronte!
Vi sono alcuni errori riguardo alla punteggiatura, e all'ultimo hai scritto "caddono" invece di "caddero"
"Gli tirai uno schiaffo, i suoi occhiali caddono a terra così come le sue lacrime."
Poi, ti consiglierei di sottolineare questo passaggio "« Signor Mihara, è arrivato. Volevo darLe una cosa. » Le sopracciglie di Eiji si aggrottarono leggermente, scoppiando poi a ridermi in faccia.
« Signor Ando, anche io avrei una cosa da darLe, spero Le piaccia. »", sottolineando i "darle".. non so ma secondo me con la maiuscola è un po' bruttino :)
Attendo il prossimo capitolo, alla prossima! |