Salve!
Ho amato - e non sto esagerando - questa storia. Avrei voluto recensirla da subito, ma non ero a casa quando l'ho trovata, e piuttosto che scrivere castronerie da un cellulare, ho deciso di aspettare fino al mio ritorno. E ora posso finalmente dirti quanto mi sia piaciuto tutto quello che hai scritto. Virgole e punti compresi.
All'inizio è stato tutto molto, come dire, soft.. quasi mi aspettavo della comicità e delle scene buffe! Oddio, non mi aspettavo che John decidesse di (non del tutto) vendicarsi di Sherlock splamandogli una torta alla crema in faccia, sia chiaro, ma nemmeno mi aspettavo che nell'ultimo capitolo la tensione sarebbe aumentata così!
E non è assolutamente una critica, anzi! L'ultimo capitolo ci ha riportati coi piedi per terra. Ci ha afferrati per le spalle gridando qualcosa tipo "Proooonto, è questa la loro maledizione: uno è 'ederozezzuale' e l'altro non sente un'emozione nemmeno se gliela butti addosso" ma sono due cose, come hai poi mostrato tu, del tutto relative...
I tuoi personaggi li ho sentiti. Ho sentito la gioia di John mentre ripeteva il nome Sheridan, ho sentito il disgusto di Mary, mentre John faceva del black humor, guardando il notiziario (le persone normali non lo fanno, le persone normali hanno delle sciocche regole da seguire, e fare black humor non è bello. È anche per queste piccole cose che Sherlock si distacca da questa categoria). Ho sentito anche la malinconia di Sherlock, mentre suonava quella splendida melodia per John. "Quale splendida melodia?" dirai tu "Non l'hai mica sentita per davvero, brutta beota" e io ti dico che l'ho sentita. Certo, ho dovuto immaginarla, ma so che è venuta fuori dalla mente geniale di Sherlock, nonché dalle sue abili mani... Non può che essere splendida.
In generale devo anche dirti che mi piace il modo in cui scrivi. La terza persona di solito è rigorosa e impettita e tu sei lì che ti fai raccontare le cose dal Mr Narratore, ma le vedi da lontano, con una certa angolazione. Tu invece ci hai trasportati proprio dentro alle scene, e l'hai fatto magnificamente!
Ho solo un appunto da farti, e sei libera di mandarmi affancespolo (?), non ricordo esattamente in quale punto del terzo capitolo, ci sono stati tre o quattro periodi di fila in cui hai ripetuto un sacco di volte la parola divano. Ti consiglio di riguardarle un attimo, perché quel punto è stato poco scorrevole da leggere... MA PER IL RESTO MI INCHINO PERCHÈ VORREI ESSERE IN GRADO DI SCRIVERE COSI' BENE ANCHE IO!
Sherlock poi... Miseriaccia, l'hai caratterizzato alla perfezione. Spesso la situazione con lui tende a sfuggire di mano. Lui ragiona a modo suo ed è difficile da manovrare. Non è mica una bambolina, eh! Spesso scrivendo le sue battute ti ritrovi a cancellare venti volte la stessa frase, trascrivendola con un altro vocabolario e con altre intonazioni e con altri significati, perché ti domandi se Sherlock Holmes userebbe mai una determinata parola in un determinato contesto, eccetera. A volte lo facciamo parlare come se fosse totalmente privo di senso dell'umorismo, quando è il primo a sfornare battute e idiozie anche nei momenti meno opportuni (non farmi citare Bluebell, eh...)
Insomma, splendido lavoro sul suo personaggio. Anche sugli altri, certo, ma quello di Holmes mi ha catturato particolarmente.
In conclusione, il lieto fine, se gestito bene, lo apprezzo sempre (anche se una bella storia finisce con sangue e lacrime, muahahah-). Questo l'ho apprezzato davvero molto. È carico di promesse, di se, di come e di ma. Da questo punto in poi, tutto può succedere. La coppia è stata riunita e quei due sono così giovani, ma così giovani, da fare quasi male. Hanno tutta un'esistenza davanti e se saranno abbastanza fortunati, potranno viverla assieme.
Niente, ti ripeto che amo questa storia e che la ficco subito tra le mie preferite.
Ora ti saluto.
Alla prossima!
Irene |
