MAGNIFICAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sto sklerando, giuro. è davvero una bellissima storia ed è scritta anche benissimo. mi piace la parte:Lo sportello posteriore si aprì.
INFARTO TRA 3..2..1..
Annabeth scese dalla macchina.
Aveva i lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle, una maglietta blu – DEI, LE STAVA A MERAVIGLIA IL BLU -, un paio di semplici jeans abbastanza attillati - … - e le scarpe da ginnastica.
Era bellissima.
Mi ricordai che non ero sott’acqua e che avevo bisogno di respirare.
-Ciao, Testa d’Alghe. – mi disse, con un grande e luminoso sorriso. Si avvicinò e mi diede un leggero bacio a fior di labbra.
Il mio cuore si dimenticò di battere e il mio stomaco si mise a ballare la samba.
-Ciao, mia dea.. – risposi, sorridendo come un ebete e ricambiando il suo bacio.
Annabeth arrossì, e gli occhi argentati le scintillarono come metallo fuso.
La sua vicinanza mi provocava scompensi cardiaci e mentali non indifferenti. Mi sentivo un dio dalla felicità.
-Ehi, ehi, tranquilla. È tutto finito.
-Maledetti otto zampe. Ho dato di matto. Scusa.
-No, scusami tu, sono stato un cretino.
Le detti un bacio sui capelli scompigliati e mi beai del loro profumo fresco di limone.
Mi venne un’idea improvvisa per farmi perdonare.
-Andiamo al percorso sulle rapide. – dissi, prendendola per mano. Forse non mi avrebbe odiato per la storia del trenino.
Pagai i biglietti e aiutai Annabeth a salire sul gommone.
-Vuoi farti un bagno, Testa d’Alghe? – domandò, l’ombra di un sorriso sul volto.
Mi concentrai sulle caratteristiche di quella specie di rigagnolo tumultuoso, aspettando di arrivare in un punto dove l’acqua fosse abbastanza profonda da tuffarsi. Appena giunti vicino alla base di una cascata, afferrai Annabeth e mi buttai. Subito una bolla d’aria ci avvolse, e le correnti ci spinsero sul fondale sotto mio ordine. L’acqua turbinava furiosa sopra di noi, ma non una sola goccia ci sfiorò la pelle.
-Questo mi ricorda vagamente qualcosa.. – disse Annabeth, illuminandosi all’improvviso.
Per tutta risposta, le spostai una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi fermai ad un paio di centimetri dalle sue labbra.
-Ci stai prendendo gusto, eh Jackson? – sussurrò, portando una mano ai miei capelli, facendomi impazzire.
Sorrisi e la baciai.
Sapeva ancora di zucchero filato.
sono le parti più belle ma la tua storia è tutta bella. |